Restituzione al governo serbo di monete antiche

Berna, 27.05.2014 - Una partita di circa 150 monete antiche risalenti all’Impero romano è stata restituita alla Serbia. Si tratta di una restituzione legata a un’importazione illecita in Svizzera avvenuta nel 2011 da parte di un cittadino serbo. Il processo di accompagnamento della restituzione è stato curato dal Servizio specializzato Trasferimento internazionale dei beni culturali dell’Ufficio federale della cultura (UFC).

La cerimonia ufficiale si è svolta il 27 maggio 2014 in presenza della direttrice dell’Ufficio federale della cultura, Isabelle Chassot, e dell’Ambasciatore di Serbia in Svizzera, Milan St. Protic, a cui sono state restituite le monete.

Questo episodio di contrabbando è stato scoperto nel 2011 dal servizio di repressione delle frodi doganali di Basilea. Le monete, rinvenute in occasione di scavi illeciti, sono state importate in maniera illegale dalla Serbia ed erano destinate a essere rivendute in Svizzera su una piattaforma di commercio on-line. Si tratta di circa 150 monete risalenti all’Impero romano (II - IV secolo d. C.). La maggior parte è costituita da monete di bronzo del IV secolo, ma vi sono anche alcune monete antoniniane del III secolo e assi del II secolo.

La restituzione mette in risalto la proficua collaborazione tra la Svizzera e la Serbia, entrambi Stati firmatari della Convenzione UNESCO del 1970 concernente il trasferimento dei beni culturali e la lotta contro il traffico illecito, e concretizza l’impegno comune dei due Stati per la salvaguardia del patrimonio culturale.

La Confederazione salvaguarda e protegge il patrimonio culturale
Dall’entrata in vigore della legge federale sul trasferimento internazionale dei beni culturali (LTBC) il 1°giugno 2005, la Confederazione contribuisce a proteggere il patrimonio culturale dell’umanità e a prevenire il furto, il saccheggio e l’importazione ed esportazione illecite dei beni culturali.

Chiunque proceda al trasferimento di un oggetto culturale è tenuto a garantire che non sia stato rubato o sottratto al legittimo proprietario contro la volontà di quest’ultimo, come avviene nel caso degli scavi illeciti. Inoltre, i beni culturali devono essere dettagliatamente dichiarati alla dogana in quanto tali.

L’entrata in vigore della LTBC ha consentito al Servizio specializzato Trasferimento internazionale dei beni culturali dell’UFC di intervenire, fino ad oggi, in più di cento casi di scorrette o mancanti dichiarazioni d’importazione di beni culturali segnalati dalla dogana svizzera. Tali casi sono sfociati nella notifica di 67 decreti d’accusa.  

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito dell’UFC: www.bak.admin.ch/kgt.


Indirizzo cui rivolgere domande

Benno Widmer, responsabile del Servizio specializzato Trasferimento internazionale dei beni culturali, Ufficio federale della cultura UFC, DFI, tel. +41 58 465 70 21, benno.widmer@bak.admin.ch

Dejan Ralevic, Primo Consigliere dell'Ambasciata della Repubblica di Serbia a Berna, tel. +41 31 352 49 96, politics@ambasadasrbije.ch

Patrick Gantenbein, addetto stampa, Comando guardie di confine regione I, Circondario di Basilea, AFD, DFF, tel. + 41 61 638 14 80, patrick.gantenbein@ezv.admin.ch



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