Confederazione e Cantoni intendono rafforzare le cure mediche coordinate

Berna, 23.05.2014 - I professionisti della sanità e le istituzioni dovranno migliorare la loro collaborazione nella gestione e nel trattamento dei pazienti. Confederazione e Cantoni intendono rafforzare il coordinamento delle cure per evitare errori terapeutici e sofferenze inutili. Dopo il plebiscito tributato al nuovo articolo costituzionale sulle cure mediche di base, le autorità federali e cantonali riunitesi oggi nel quadro del «Dialogo sulla politica nazionale della sanità» hanno voluto sottolineare l’importanza delle cure coordinate e hanno discusso le prossime tappe.

La Confederazione e i Cantoni intendono dare la priorità al coordinamento delle cure mediche e discutere prime soluzioni alla seconda conferenza nazionale sulla «Sanità2020», prevista all'inizio del 2015. Questo il risultato della seduta odierna del «Dialogo sulla politica nazionale della sanità», la piattaforma permanente in cui sono rappresentate le autorità sanitarie federali e cantonali.

Tra le conseguenze della crescente specializzazione delle cure mediche vi sono le situazioni d'incertezza che si vengono a creare nelle cosiddette «interfacce» (ossia nella transizione di cura, p. es. da medico di base a specialista o da medico curante a ospedale), sovente riconducibili a una mancata trasmissione delle informazioni o a un insufficiente coordinamento fra le singole misure terapeutiche.

Dato che nei prossimi anni si assisterà a un aumento del numero di pazienti con malattie croniche o polimorbidità, con ingenti costi per il sistema sanitario, è oltremodo importante rafforzare le cure mediche coordinate. In futuro, infatti, vi saranno sempre più persone anziane e soggetti con patologie gravi che richiedono in permanenza cure mediche complesse. Non va inoltre dimenticato che i progressi tecnici della medicina portano, in generale, a un ampliamento delle possibilità terapeutiche.

Occorre quindi intervenire su quel 10 per cento dei pazienti che è all'origine del 70-80 per cento delle prestazioni sanitarie erogate e che solitamente è affidato alle cure di un ampio ventaglio di operatori (medici, terapisti, ospedali e altri istituti). Con questo gruppo di pazienti, il rischio di carenze nelle transizioni, di doppioni e di prestazioni inutili è considerevole, ragion per cui un'assistenza medica ben coordinata è indispensabile. Occorre quindi rafforzare il coordinamento delle singole prestazioni sanitarie lungo l'intero percorso terapeutico e sviluppare nuovi modelli di assistenza per questo tipo di pazienti.

Con l'affinamento della compensazione dei rischi deciso dal Parlamento, l'integrazione del principio delle cure mediche di base nella Costituzione federale, la prevista attuazione della strategia della qualità della Confederazione e l'avvio del programma pilota «Medicazione sicura nelle interfacce» - finalizzato a studiare come rendere più sicura la prescrizione farmacologica in ospedale (segnatamente nella transizione da ricovero a dimissione) - sono già stati compiuti primi passi per rafforzare le cure mediche coordinate e, quindi, migliorare la qualità delle cure nel loro insieme. In questo contesto giocherà un ruolo importante anche la «Strategia eHealth Svizzera». Infine, l'introduzione della cartella informatizzata del paziente permetterà di migliorare la comunicazione e la trasmissione delle informazioni.

Con gli strumenti di pianificazione e gestione strategica a loro disposizione nel settore della sanità, anche i Cantoni possono intervenire sulla collaborazione tra fornitori di prestazioni. Occorre quindi intensificare il dialogo per individuare gli approcci più promettenti.


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