Il Consiglio federale ha preso conoscenza dell’accordo tra il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti e Credit Suisse

Berna, 20.05.2014 - Il Consiglio federale ha preso conoscenza dell’accordo tra il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti (DoJ) e Credit Suisse per la regolarizzazione del passato di quest'ultimo. Con questo accordo Credit Suisse dichiara di aver commesso le infrazioni che gli sono contestate e di accettare le sanzioni proposte. Il Consiglio federale accoglie favorevolmente l’accordo con il quale è stato possibile trovare una soluzione al pluriennale conflitto tra il DoJ e Credit Suisse.

Nell’accordo («guilty plea») concluso tra Credit Suisse e il Dipartimento di giustizia (DoJ), Credit Suisse ammette di aver commesso le infrazioni contro il diritto fiscale statunitense che gli sono contestate e accetta la multa proposta dalla parte statunitense. L’accordo permette di regolarizzare le controversie giuridiche senza promuovere formale accusa ed è vincolante per entrambe le parti.

Esso permette a Credit Suisse di porre fine alle pluriennali controversie giuridiche tra le due parti. Questa soluzione non implica la revoca della licenza ed esclude l’applicazione del diritto di necessità.

Per quanto concerne la trasmissione dei nomi dei clienti è disponibile la via dell’assistenza amministrativa, la quale dopo l’entrata in vigore del protocollo di modifica approvato dalla Svizzera nel 2012, ma ancora bloccato al senato statunitense, autorizza anche le domande raggruppate per la sottrazione d’imposta.

(Informazione ai media: il 20.05.2014 alle 09:30 presso il Centro dei media del Palazzo federale a Berna la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf incontra la stampa in merito all’accordo DoJ/Credit Suisse.)


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André Simonazzi, portavoce del Consiglio federale
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