Misure collaterali: un sistema rinforzato e efficiente

Berna, 05.05.2014 - L’attività degli organi di controllo si è nuovamente intensificata nel 2013. Le commissioni tripartite e paritetiche hanno controllato le condizioni salariali e lavorative di circa 40 000 imprese e 158 000 persone. I miglioramenti legislativi e la professionalizzazione degli organi di controllo hanno consentito di contrastare il fenomeno del dumping salariale in maniera più mirata ed efficace. In parallelo, viene pubblicato anche il rapporto sui contratti collettivi di lavoro ("GAV-Standortbestimmung") il 5 maggio 2014.

Attività di controllo presso i datori di lavoro svizzeri
Nel 2013 le commissioni tripartite (CT) hanno controllato il rispetto delle condizioni salariali e lavorative usuali nei settori senza CCL di obbligatorietà generale presso 8300 datori di lavoro svizzeri. Rispetto al 2012, l’attività di controllo delle CT è aumentata complessivamente del 22%. Le CT hanno segnalato casi di dumping salariale presso l'8% dei datori di lavoro svizzeri controllati (in calo rispetto al 2012, -2%), pari allo 0,3% di tutti i datori di lavoro svizzeri attivi in questi rami. Le commissioni paritetiche (CP) hanno controllato il rispetto delle condizioni salariali e lavorative dei settori assoggettati a CCL di obbligatorietà generale presso 11 400 datori di lavoro svizzeri. I controlli complessivi sono aumentati del 7%. Le CP hanno rilevato una presunta infrazione ai salari minimi a norma di CCL presso il 25% delle imprese svizzere controllate (+2%, in lieve aumento rispetto al 2012). Ciò rappresenta il 2,8% di tutti i datori di lavoro svizzeri coperti da un CCL di obbligatorietà generale.

I controlli sono effettuati in funzione del rischio e sono di conseguenza più intensivi nei rami o nelle regioni nei quelli i rischi di dumping salariale o d'infrazioni ai salari sono più elevati. Le infrazioni ai CCL di obbligatorietà generale (in particolare ai salari minimi) e i tassi di dumping salariale non rifletano la situazione globale sul mercato del lavoro, ma unicamente i risultati di certi rami e ditte mirati per l'anno preso in rassegna.

Controllo dei stranieri residenti di breve durata assoggettati all’obbligo di notifica
Nel 2013 sono state notificate in Svizzera 224 176 persone per impieghi lavorativi inferiori a 90 giorni, il che equivale a un aumento dell’11% rispetto al 2012. Quasi la metà erano prestatori di servizi. Ciò equivale allo 0,7 % del volume nazionale d’attività nel 2013 (0,6% nel 2012).

Le CT hanno controllato le condizioni salariali e lavorative usuali nei settori senza CCL di obbligatorietà generale presso oltre 4800 aziende che distaccano lavoratori. Hanno inoltre verificato lo status di 3500 lavoratori indipendenti. Le CT hanno segnalato dei casi di dumping salariale rispetto al salario usuale per il 15% delle aziende che distaccano lavoratori (+ 4% rispetto al 2012). Da parte loro, le CP hanno controllato le disposizioni stabilite nei CCL di obbligatorietà generale di 6500 aziende che distaccano lavoratori e verificato l’attività lavorativa indipendente di 3700 persone. Da questi controlli risulta un tasso di presunte infrazioni nel 33% delle aziende distaccanti (in calo del 9% rispetto al 2012).

Sviluppi legislativi ed esecuzione migliore delle misure collaterali
Dal 1° gennaio 2013 la legge sui lavoratori distaccati è stata rinforzata con delle disposizioni per lottare contro la pseudo-indipendenza e per sanzionare i datori di lavoro svizzeri che non rispettano i salari minimi sanciti dai contratti normali di lavoro (CNL). Il 15 luglio 2013, inoltre, sono entrate in vigore nuove disposizioni sulla responsabilità solidale. Il 26 marzo 2014 il Consiglio federale ha deliberato su miglioramenti complementari alle misure collaterali. Queste misure prevedono l’innalzamento del tetto massimo delle sanzioni e l’aumento dei controlli nelle regioni di frontiera e nei settori più a rischio.  Inoltre, viene costantemente migliorata l’esecuzione delle misure collaterali e sono in corso misure per perfezionare e formare gli organi d’esecuzione.

Rapporto sui contratti collettivi di lavoro
L’importanza dei CCL e, in particolare, dei CCL di obbligatorietà generale è fortemente aumentata con le misure collaterali. Il numero dei CCL di obbligatorietà generale è praticamente quadruplicato negli ultimi 10-15 anni. Per tale ragione, e anche in considerazione di altri sviluppi, la SECO ha colto l’occasione per fare un ampio bilancio della situazione. L’aumento dei CCL di obbligatorietà generale fa sì che oggi esistano numerose regolamentazioni dei partner sociali sulle condizioni lavorative e salariali applicabili in linea di massima a tutti i datori di lavoro e a tutti i lavoratori dei settori interessati. Quanto affermato dimostra l’importanza della regolamentazione derivante dal partenariato sociale nella politica salariale svizzera.


Indirizzo cui rivolgere domande

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Bruno Sauter, Presidente dell'Associazione degli uffici svizzeri del lavoro, tel. +41 79 446 68 38, bruno.sauter@vd.zh.ch
Peter Baeriswyl, Presidente della Comunità degli interessi delle commissione paritetiche, tel. +41 43 233 49 30, p.baeriswyl@smgv.ch
Renzo Ambrosetti, Co-presidente Unia, tel. +41 79 223 93 47, renzo.ambrosetti@unia.ch



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