IVA: il Consiglio federale intende migliorare l’esecuzione presso imprese estere

Berna, 16.04.2014 - In futuro il Consiglio federale esigerà l’indicazione del numero IVA svizzero dalle imprese estere che forniscono temporaneamente prestazioni nel nostro Paese. Questa misura dovrebbe avvenire nell’ambito della procedura di notifica online già esistente per l’attività lucrativa temporanea in Svizzera e serve a garantire una migliore verifica dell’assoggettamento all’IVA. In occasione della sua seduta odierna il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale delle finanze (DFF) e il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di procedere con l’attuazione delle misure.

Migliorando l'esecuzione in ambito di imposta sul valore aggiunto il Governo intende ridurre gli svantaggi concorrenziali causati dall'IVA ad imprese nazionali rispetto ad imprese estere. Prestazioni in virtù di un contratto d'appalto fornite da imprese con sede all'estero vengono spesso richieste erroneamente senza IVA e sono pertanto più convenienti. Nel quadro della procedura di notifica online valida per i fornitori di prestazioni esteri che esercitano temporaneamente un'attività lucrativa in Svizzera, in futuro dovrà quindi essere indicato il numero IVA svizzero. Le imprese estere saranno sollecitate ad accertare il loro obbligo di assoggettamento in Svizzera e l'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) potrà far osservare in maniera più efficace eventuali obblighi di assoggettamento all'IVA nei confronti di queste imprese. Il Consiglio federale stima maggiori entrate annue di almeno 10 milioni di franchi. La misura permetterà inoltre di attuare la mozione Cassis (12.4197) trasmessa dal Parlamento.

Per ridurre ulteriormente gli svantaggi concorrenziali, nel quadro della corrente revisione parziale della legge sull'IVA, per l'assoggettamento all'imposta bisognerebbe fondarsi sulla cifra d'affari di un'impresa realizzata a livello mondiale anziché su quella conseguita in territorio svizzero. Ne consegue chiaramente che se un'impresa realizza in tutto il mondo una cifra d'affari superiore a 100 000 franchi l'assoggettamento all'imposta in Svizzera inizierebbe già con la prima fornitura di prestazioni sul territorio svizzero.


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Lara Merlin, giurista, Amministrazione federale delle contribuzioni AFC
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