Il Consiglio federale rafforza le misure per contrastare il surriscaldamento sul mercato ipotecario

Berna, 23.01.2014 - Il Consiglio federale interviene nuovamente contro la crescita eccessiva nel mercato ipotecario. In occasione della sua seduta di ieri ha accolto la proposta della Banca nazionale svizzera (BNS) di aumentare il cuscinetto anticiclico di capitale. Ne consegue che dal 30 giugno 2014 le banche dovranno aumentare i fondi propri per i mutui ipotecari sulle abitazioni dall’1 al 2 per cento.

Su richiesta della Banca nazionale svizzera (BNS) il Consiglio federale può obbligare le banche, in virtù dell'ordinanza sui fondi propri (OFoP), a detenere fondi propri supplementari nella forma di un cuscinetto anticiclico di capitale. Conformemente alla proposta della BNS, il Consiglio federale ha deciso ieri di aumentare il cuscinetto anticiclico di capitale dall'1 al 2 per cento.

La BNS è giunta alla conclusione che l'aumento del cuscinetto anticiclico di capitale è necessario. Il cuscinetto anticiclico attivato nel mese di febbraio del 2013 e le altre misure per ridurre i rischi sul mercato ipotecario e immobiliare svizzero, entrate in vigore gradualmente fino all'inizio del 2013, hanno permesso di rafforzare la capacità di resistenza delle banche interessate. Tuttavia, in considerazione dell'attuale situazione di interessi bassi, la persistente forte crescita dei crediti ipotecari e dei prezzi degli immobili d'abitazione ha ulteriormente intensificato gli squilibri. Questi squilibri costituiscono un rischio considerevole per lo sviluppo costante dell'economia nazionale e quindi anche per la stabilità del settore bancario. La BNS ha pertanto chiesto che a partire dal 30 giugno 2014 le banche siano obbligate a detenere fondi propri supplementari computabili pari al 2 per cento delle loro posizioni ponderate in funzione del rischio, per le quali un immobile d'abitazione svizzero funge da pegno immobiliare (secondo l'art. 72 OFoP). L'aumento del cuscinetto anticiclico di capitale concerne tuttora solamente i crediti ipotecari per immobili d'abitazione. Gli altri crediti, in particolare quelli destinati alle imprese, non sono toccati dal provvedimento.

Il cuscinetto anticiclico di capitale si prefigge principalmente di rafforzare la capacità di resistenza del settore bancario e dell'economia nazionale nei confronti dei rischi legati a una crescita eccessiva del credito. L'aumento del cuscinetto anticiclico di capitale dovrebbe inoltre attenuare la crescita dei mutui ipotecari e dei prezzi delle abitazioni. Diversi indicatori sottolineano la necessità di questa misura.

Lo scorso anno l'indebitamento causato dai crediti ipotecari è ulteriormente cresciuto e in rapporto ai redditi ha raggiunto un livello preoccupante. Anche i prezzi degli immobili d'abitazione sono aumentati in misura superiore a quanto potrebbe essere giustificato da fattori quali l'evoluzione della popolazione o l'aumento dei redditi. Nel frattempo il rapporto tra i prezzi degli immobili d'abitazione e le pigioni ha raggiunto un livello riscontrato l'ultima volta alla fine degli anni Ottanta durante il boom immobiliare. Inoltre sussiste ancora un'elevata disponibilità al rischio da parte delle banche nella concessione di mutui ipotecari per le abitazioni.

Oltre al cuscinetto anticiclico di capitale, attualmente si tengono colloqui tra il DFF, la FINMA, la BNS e il settore bancario per rafforzare le direttive in materia di autodisciplina. Il Consiglio federale sostiene questi sforzi.


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