Irregolarità nel settore dei visti: apertura di inchieste disciplinari e altre misure

Berna, 18.05.2006 - L'inchiesta amministrativa concernente le irregolarità nel settore dei visti presso l'Ambasciata di Svizzera a Islamabad è terminata. Essa ha rivelato che l'Ambasciata è stata vittima di attività della criminalità organizzata pakistana. Non sono tuttavia emersi dall'inchiesta sospetti di reato nei confronti del personale svizzero impiegato dall'Ambasciata. L'inchiesta ha invece portato alla luce lacune nell'organizzazione della Cancelleria e l'almeno parziale violazione di alcune prescrizioni che hanno semplificato il conseguimento fraudolento di visti. Sulla base di questi risultati il Capo del DFAE ha deciso di aprire tre inchieste disciplinari ed ha inoltre ordinato la sostituzione dell'intero personale dell'Ambasciata, compreso il Capomissione. Il servizio dei visti a Islamabad rimane chiuso

La Consigliera federale Micheline Calmy-Rey, Capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha preso conoscenza delle conclusioni dell'inchiesta amministrativa da lei ordinata il 13 aprile 2006 sulle irregolarità nel settore dei visti all'Ambasciata di Svizzera a Islamabad.

L'inchiesta amministrativa si prefiggeva di esaminare se l'Ambasciata fosse adeguatamente organizzata per quanto concerne le procedure di rilascio dei visti. Dopo che due impiegati locali dell'Ambasciata erano stati accusati di attività connesse con la tratta di esseri umani, l'inchiesta voleva in particolare appurare se vi fosse pure coinvolto il personale svizzero dell'Ambasciata soggetto all'obbligo del trasferimento.

Le conclusioni dell'inchiesta amministrativa possono essere così riassunte:
-          l'organizzazione della Cancelleria dell'Ambasciata di Svizzera a Islamabad era lacunosa e, vista l'insufficiente definizione delle responsabilità nel settore dei visti, sussisteva un elevato rischio di rilascio di visti abusivi da parte degli impiegati preposti a tale mansione;
-          il Capo della Cancelleria ha negletto i suoi doveri di vigilanza e di controllo;
-          non sono peraltro stati riscontrati indizi di un coinvolgimento del Capo della Cancelleria o di alcun altro impiegato svizzero nelle attività delle quali le autorità pakistane sospettano gli impiegati locali dell'Ambasciata.

Sulla base dei risultati dell'inchiesta amministativa, il Capo del DFAE ha ordinato l'apertura di tre inchieste disciplinari, oggetto delle quali sono il Capo della Cancelleria, l'attuale Capomissione e il suo predecessore che, per la durata del loro incarico, sono globalmente responsabili della direzione dell'Ambasciata .

Per motivi organizzativi il Capo del Dipartimento ha inoltre ordinato che sia sostituito l'intero personale dell'Ambasciata di Svizzera a Islamabad. Questo provvedimento non costituisce in alcun modo un'attribuzione di colpa, ma è inteso a consentire una completa ristrutturazione del settore dei visti. Esso tiene inoltre conto delle particolari pressioni alle quali è stato sottoposto, nel corso degli ultimi mesi, il personale soggetto all'obbligo del trasferimento.

A titolo preventivo il personale del Consolato generale di Svizzera a Karachi sarà anche lui sostituito e la sua organizzazione rinforzata.

La pubblicità data ai problemi emersi nel settore dei visti in Pakistan ha provocato l'attuale florilegio di accuse formulate contro la nostra locale rappresentanza da persone la cui domanda di visto è stata respinta, poiché non adempiva le condizioni poste all'entrata in Svizzera. Finché non saranno stati risolti i problemi di organizzazione e di personale a Islamabad, le domande di visti non saranno più esaminate.

Nel frattempo proseguono gli accertamenti sull'ampiezza presa dalle attività criminali nel settore dei visti e la Svizzera collabora con le competenti autorità inquirenti pakistane. Il Ministero pubblico della Confederazione è stato informato sui risultati dell'inchiesta amministrativa e, non sussistendo sospetti di reato nei confronti del personale svizzero, non ha avviato alcuna inchiesta.


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