Rinuncia alle piante foraggere OGM: avviata l'indagine conoscitiva sull'etichettatura delle derrate alimentari

Berna, 17.12.2013 - Il Dipartimento federale dell'interno ha avviato l'indagine conoscitiva concernente la modifica dell'ordinanza sulle derrate alimentari geneticamente modificate. D'ora in avanti dovrà essere possibile apporre sull'imballaggio delle derrate alimentari di origine animale l'indicazione «produzione senza piante foraggere geneticamente modificate». L'indicazione permetterebbe di pubblicizzare la rinuncia a mangimi ottenuti da soia e mais geneticamente modificati, anche se negli additivi contenuti sono stati impiegati microorganismi geneticamente modificati. Gli ambienti interessati sono invitati ad esprimere il loro parere in merito all'avamprogetto di modifica entro il 31 marzo 2014.

La modifica proposta concerne l'ordinanza del Dipartimento federale dell'interno (DFI) sulle derrate alimentari geneticamente modificate. Oggi gli alimenti possono recare l'indicazione «ottenuto senza ricorso alla tecnologia genetica» se nell'intero processo di fabbricazione, inclusa la foraggiatura e la lavorazione, si è rinunciato all'impiego di organismi geneticamente modificati (OGM).

I produttori svizzeri di animali rinunciano attualmente a mangimi ottenuti con piante OGM, in particolare i semi di soia. Essi impiegano tuttavia additivi per mangimi, ad esempio vitamine, ottenuti da microorganismi modificati geneticamente. Di conseguenza, visto che non sono «ottenute senza ricorso alla tecnologia genetica», queste derrate alimentari non possono neanche essere etichettate come tali.

Gli ambienti agricoli hanno fatto valere che la rinuncia alle piante foraggere OGM causa ai produttori svizzeri un notevole aumento dei costi dell'ordine di diversi milioni di franchi all'anno. Chiedono pertanto la modifica delle severe prescrizioni vigenti relative all'etichettatura affinché questa prestazione supplementare possa essere indicata sull'imballaggio.

La proposta di modifica dell'ordinanza prevede quindi di differenziare il disciplinamento dell'etichettatura, senza per questo derogare alle norme di protezione dall'abuso e dall'inganno sancite nella legge. In tal senso, in futuro, per le derrate alimentari di origine animale dovrà essere possibile menzionare la parziale rinuncia alla tecnologia genetica mediante l'indicazione veritiera «produzione senza piante foraggere geneticamente modificate». L'indicazione «ottenuto senza ricorso alla tecnologia genetica» per designare la completa rinuncia alla tecnologia genetica sarà comunque mantenuta.

Inoltre devono essere disciplinate la quota minima dei rispettivi ingredienti nella derrata alimentare e la presentazione dell'indicazione. Con ciò si vuole evitare un'utilizzazione abusiva e ingannevole delle indicazioni.

Gli ambienti interessati sono invitati ad esprimere il loro parere in merito all'avamprogetto di modifica dell'ordinanza sulle derrate alimentari geneticamente modificate entro il 31 marzo 2014.


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