La Conferenza sul clima si conclude con risultati insoddisfacenti

Berna, 23.11.2013 - Sono pochi i risultati raggiunti alla Conferenza sul clima, che si è conclusa nella serata del 23 novembre 2013 a Varsavia. Non è di fatto stato possibile accordarsi su un avvio da parte di tutti i Paesi dell’elaborazione dei rispettivi impegni di riduzione delle emissioni per il periodo dopo il 2020. La delegazione svizzera deplora inoltre il fatto che non si siano registrati progressi nemmeno nell’ambito dei meccanismi di mercato e dell’agricoltura. Si sono però ottenuti risultati significativi in particolare nel settore forestale ed è stato infine adottato un meccanismo per ridurre i rischi derivanti dai danni climatici.

All'ordine del giorno della Conferenza di Varsavia vi era l'obiettivo di progredire nella definizione del nuovo regime climatico per il post 2020, incrementare gli sforzi di riduzione delle emissioni di gas serra per il periodo in corso e dipanare varie questioni tecniche e relative al finanziamento.

Secondo la delegazione svizzera è particolarmente deludente la mancata approvazione della proposta secondo cui tutti i Paesi devono elaborare impegni di riduzione per il periodo dopo il 2020 a seguito dell'opposizione del Brasile e dei Paesi alleatesi in un gruppo d'interesse denominato «Like Minded Developing Countries» (in particolare Cina, India, Arabia Saudita, Venezuela e Filippine). Non è stato nemmeno possibile raggiungere un accordo sulle modalità di impegno future, ovvero la durata del periodo e la formulazione di obiettivi chiari, quantificabili e non soggetti a condizioni.

Per contro, è stata disciplinata la verifica delle riduzioni di gas serra realizzate su base volontaria dai Paesi in via di sviluppo. Regole analoghe per i Paesi industrializzati erano già state adottate due anni orsono. Un risultato significativo è l'accordo unanime ottenuto sui metodi di calcolo e di verifica delle emissioni nel settore forestale, settore responsabile del 17 per cento delle emissioni a livello mondiale. La Svizzera ha collaborato in modo determinante all'elaborazione di questa decisione.

Nel corso della Conferenza, l'Alleanza dei piccoli Stati insulari, i Paesi più poveri, i Paesi dell'America latina riuniti nell'alleanza indipendente dell'America latina e dei Caraibi (AILAC Independent Alliance of Latin America and the Caribbean) e la maggior parte dei Paesi industrializzati si sono adoperati con determinazione affinché la comunità internazionale aumenti i suoi impegni per il periodo attuale. Gli obiettivi di riduzione annunciati per il 2013-2020 dalla comunità internazionale sono di gran lunga insufficienti per limitare il riscaldamento climatico alla soglia considerata sopportabile (+2 gradi rispetto all'epoca preindustriale). La delegazione svizzera deplora che non è stato possibile adottare un piano concreto per la riduzione delle emissioni di gas serra prima del 2020.

Infine è stato deciso di finanziare in modo sostanziale il Fondo verde per il clima entro la fine del 2014.


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