Fondi neri: chiusi i procedimenti svizzeri relativi a Siemens

Berna, 12.11.2013 - Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) chiude il caso Siemens, settore telecomunicazioni, costituito da una serie di procedimenti penali vertenti sull'apertura e la gestione di «fondi neri» in banche svizzere. Le inchieste condotte contro ex collaboratori di Siemens e fiduciari attivi in Svizzera sono state evase con un decreto d'accusa o abbandonate dopo il versamento di riparazioni a istituzioni di utilità pubblica. Sono inoltre stati confiscati valori patrimoniali delittuosi per un importo pari a 60 milioni di franchi.

Il perseguimento penale relativo a Siemens comprendeva vari procedimenti penali condotti per titolo di riciclaggio di denaro (art. 305bis n. 2 del Codice penale svizzero, CP) e riguardava un sistema di «fondi neri» alimentati con capitale di Siemens AG Deutschland per il tramite di varie società intermedie o strutture architettate di conti. L'inchiesta svizzera ha inoltre messo sotto la lente d'ingrandimento l'uso illecito dei fondi per far ottenere a Siemens nuove parti di mercato nel settore delle telecomunicazioni e acquisizioni.

L'inchiesta penale del MPC è stata avviata nell'agosto 2005 in seguito a una denuncia dell'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS), dapprima nei confronti del cittadino greco P.M., una persona di spicco nel ramo telecomunicazioni di Siemens-Hellas. Nel corso delle indagini, l'inchiesta penale è stata estesa ad altre persone, in particolare, nel maggio 2006, all'ex manager di Siemens R.S. che nel frattempo è stato condannato in Germania.

Nella prima fase dell'inchiesta il MPC ha instaurato un'intensa collaborazione con autorità di perseguimento penale estere, segnatamente con il Principato del Liechtenstein e la Germania. Già a metà ottobre 2006 il MPC ha messo a disposizione delle autorità di perseguimento tedesche i primi elementi acquisiti mediante le indagini svizzere condotte in stretta collaborazione con la Polizia giudiziaria federale (trasmissione spontanea di mezzi di prova e di informazioni conformemente all'art. 67a della legge federale sull'assistenza internazionale in materia penale, AIMP). All'inchiesta hanno partecipato anche il dipartimento di giustizia statunitense United States Department of Justice, DOJ e l'autorità americana di vigilanza delle operazioni di borsa United States Securities and Exchange Commission, SEC.

In Germania il transito di denaro dal gruppo industriale ai «fondi neri» ha portato a condanne (sentenza del tribunale di Monaco del 28 luglio 2008). In Svizzera i procedimenti penali hanno avuto vari esiti: la maggior parte di essi sono stati abbandonati in applicazione dell'articolo 53 CP (riparazione) o tenuto conto delle condanne pronunciate nel procedimento principale in Germania, mentre uno è stato evaso con un decreto d'accusa.

Conclusione dei singoli procedimenti:

  • condanna di un fiduciario svizzero con decreto d'accusa per riciclaggio di denaro aggravato e falsità in documenti al versamento di una pena pecuniaria di 212 400 franchi svizzeri e alla confisca dei fondi delittuosi;
  • cinque procedimenti, tra cui quello condotto nei confronti del cittadino greco P.M., sono stati abbandonati in base all'articolo 53 CP, dopo il versamento di una riparazione e la confisca dei fondi delittuosi;
  • tenuto conto della condanna pronunciata in Germania, abbandono del procedimento condotto nei confronti dell'ex manager di Siemens R.S. (tuttavia confisca dei fondi delittuosi);
  • confisca indipendente di valori patrimoniali sequestrati («rimanenza» in un «fondo nero»);
  • abbandono del procedimento condotto nei confronti di una società in seguito a ostacoli processuali (liquidazione e cancellazione della società dal registro di commercio) con confisca del ricavo della liquidazione.

Circa 630 000 euro sono stati versati in riparazione ai sensi dell'articolo 53 CP alle istituzioni di utilità pubblica Transparency International Svizzera, «La maison de Tara» (Ginevra) e SOS Villaggi dei Bambini (Monaco di Baviera).

Inoltre, il MPC ha deciso la confisca dei valori patrimoniali che si trovavano nei fondi neri per un importo pari a 60 milioni di franchi.

 

 


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