Revisione dell’ordinanza sulla caccia e rapporto sulla protezione del bestiame approvati

Berna, 06.11.2013 - Il 6 novembre 2013 il Consiglio federale ha modificato la regolamentazione relativa all’organizzazione e alla promozione della protezione del bestiame nell’ambito dell’ordinanza sulla caccia (OCP). Inoltre, ha approvato un rapporto dettagliato all’attenzione del Parlamento sulla protezione del bestiame che funge da base alla revisione. Il rapporto illustra come organizzare a lungo termine in modo efficiente la protezione del bestiame, il fabbisogno finanziario a livello di Confederazione e gli adeguamenti giuridici necessari.

Con il ritorno in Svizzera dei grandi predatori sono emersi conflitti con l'agricoltura produttiva. La revisione dell'ordinanza sulla caccia si prefigge di contenerli al minimo e di promuovere al contempo l'agricoltura produttiva. Al centro vi sono in particolare gli adeguamenti concernenti la protezione delle greggi di pecore.

Il 6 novembre 2013 il Consiglio federale ha approvato la revisione concernente l'ordinanza sulla caccia e ne ha decretata l'entrata in vigore al 1° gennaio 2014. La relativa indagine conoscitiva è stata avviata nell'aprile 2013 contemporaneamente all'indagine conoscitiva concernente il pacchetto di ordinanze sulla Politica agricola 2014-2017. Le prese di posizione ricevute sono state numerose e, in parte, discordanti. Le regolamentazioni proposte sono state in linea di principio accolte favorevolmente in particolare dai Cantoni.

La revisione dell'ordinanza sulla caccia avviene parallelamente alla modifica del pacchetto di ordinanze in ambito agricolo relativo alla Politica agricola 2014-2017, che prevede ad esempio contributi più elevati per l'estivazione delle pecore sui cosiddetti «pascoli in rotazione», a condizione che i gestori aderiscano al programma di protezione dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM). Questo legame è opportuno in particolare in quanto in numerose regioni la protezione del bestiame è resa possibile solo da un esercizio regolato del pascolo, mediante recinzioni o sorveglianza permanente.

L'ordinanza sulla caccia definisce le misure finalizzate alla protezione del bestiame e degli apiari promosse dalla Confederazione, tra le quali figurano una pianificazione adeguata dell'estivazione sugli alpi, l'impiego di cani da protezione del bestiame e, laddove possibile, la posa di recinzioni elettriche. Inoltre, la revisione dell'ordinanza crea le basi per la vigilanza dei cani da protezione del bestiame chiesta dal Parlamento.

La revisione dell'ordinanza sulla caccia regolamenta ora anche la falconeria. La caccia mediante rapaci addomesticati e ammaestrati è una vecchia tradizione riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio culturale mondiale. La detenzione di uccelli rapaci per questo tipo di caccia esige un rispetto particolare della protezione degli animali, che è disciplinato nella revisione dell'ordinanza sulla caccia.

Presentato al Parlamento il rapporto sulla protezione del bestiame

La revisione dell'ordinanza sulla caccia si fonda sul rapporto sulla protezione del bestiame in Svizzera, approvato al contempo dal Consiglio federale. Il rapporto è stato elaborato su mandato del Parlamento in adempimento della mozione Hansjörg Hassler (10.3242), che chiedeva l'elaborazione di possibili soluzioni per finanziare a lungo termine delle misure di protezione del bestiame e la relativa garanzia giuridica e l'introduzione di un monitoraggio dei cani da protezione del bestiame. Il rapporto illustra l'organizzazione futura, il fabbisogno finanziario e le tappe giuridiche volte a rafforzare la protezione del bestiame. Verrà trasmesso per esame alla Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia (CAPTE) del Consiglio nazionale.


RIQUADRO
Branco di lupi in Calanda (Cantone dei Grigioni)

Per la prima volta in Svizzera, circa un anno fa nella regione della Calanda è stata avvistata una coppia di lupi con cuccioli. Altri cuccioli sono nati quest'anno. Nonostante l'aumento della popolazione di questo predatore, la collaborazione e la cooperazione con gli allevatori locali hanno consentito di contenere al minimo i danni. Le continue misure di protezione del bestiame si sono rivelate efficaci. La situazione nella regione della Calanda dimostra che i lupi possono vivere senza creare danni rilevanti anche in territori la cui economia è basata sull'allevamento di animali da reddito e sull'agricoltura produttiva.


Indirizzo cui rivolgere domande

Reinhard Schnidrig, capo della sezione Fauna selvatica e biodiversità forestale, UFAM, tel. 031 323 03 07



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Il Consiglio federale
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