Parere del Consiglio federale sul rapporto della DelCG concernente la sicurezza informatica

Berna, 01.11.2013 - Nella sua riunione di mercoledì 30 ottobre 2013 il Consiglio federale ha licenziato il suo parere sul rapporto della Delegazione delle Commissioni della gestione (DelCG) «Sicurezza informatica in seno al Servizio delle attività informative della Confederazione». Il Governo ha in gran parte aderito alle raccomandazioni della DelCG. Molte raccomandazioni sono già state concretizzate o sono in fase di realizzazione.

Circa un anno e mezzo fa è stato possibile mettere al sicuro ed evitare la trasmissione di dati sottratti in seno al Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC). I fatti sono stati analizzati - unitamente alle reazioni in seno al SIC, al Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) e al Consiglio federale - in un rapporto della Delegazione delle Commissioni della gestione (DelCG) datato 30 agosto 2013. La DelCG ha corredato il suo rapporto di undici raccomandazioni.

Nella sua riunione di mercoledì, il Consiglio federale ha messo in risalto il contesto complessivo in cui è stata conclusa con successo negli scorsi anni la fusione dell'ex servizio informazioni interno e dell'ex servizio informazioni concernente l'estero, con l'istituzione del SIC, e si è espresso dettagliatamente in merito alle raccomandazioni presentate dalla DelCG. Il Governo ha aderito alla maggior parte delle raccomandazioni, molte delle quali  sono già state concretizzate o sono in fase di realizzazione.

Nell'ambito della propria attività, un servizio informazioni deve costantemente valutare dei rischi - a livello politico, giuridico, tecnico o umano. Il Consiglio federale è del parere che, dopo il raggruppamento dei servizi informazioni civili nell'attuale SIC, auspicata dagli organi di vigilanza parlamentari, il nuovo servizio informazioni è riuscito con successo, senza registrare perdite nel suo portfolio di conoscenze né gravi problemi a livello di personale, a garantire la legalità della sua attività e a instaurare una comune cultura di lavoro, continuando nel contempo a fornire prestazioni di elevata qualità. Il fatto che, nella fattispecie oggetto delle indagini, la reazione sia stata lenta - oppure, secondo il giudizio espresso dalla DelCG, tardiva - deve costituire un'opportunità per trarre utili insegnamenti. La fattispecie oggetto del rapporto illustra in maniera esemplare quanto sia difficoltoso riconoscere tempestivamente e sanare efficacemente eventuali conflitti a livello di obiettivi tra i doveri del datore di lavoro, i diritti dei lavoratori e gli interessi dello Stato in materia di sicurezza e di tutela del segreto.


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Karin Suini
Portavoce DDPS
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