Eliminazione del morbillo: un obiettivo comune per il 2015

Berna, 24.10.2013 - La Svizzera si impegnata a eliminare il morbillo sul suo territorio entro la fine del 2015. Per raggiungere questo obiettivo è necessario che il 95 per cento della popolazione sia protetto contro la malattia. Con sforzi congiunti, Confederazione e Cantoni intensificheranno nei prossimi anni il loro impegno volto ad attuare la strategia per l'eliminazione della malattia. Pertanto hanno deciso di avviare una campagna nazionale d'informazione che inizierà settimana prossima.

Per eliminare il morbillo in Svizzera sarà necessario raggiungere un livello di immunizzazione della popolazione del 95 per cento, possibile grazie alla vaccinazione o come conseguenza della malattia. Attualmente il tasso di vaccinazione si eleva in media all'85 per cento, con differenze abbastanza importanti tra un Cantone e l'altro. La Strategia per l'eliminazione del morbillo, approvata dal Consiglio federale nel novembre del 2011, prevede misure a livello cantonale e federale in particolare per aumentare il grado di copertura vaccinale, lottare contro i focolai di morbillo e assicurare la sorveglianza epidemiologica della malattia.

Il miglioramento della copertura vaccinale dei bambini è la priorità assoluta. È previsto che in futuro, e in modo duraturo, almeno il 95 per cento dei bambini venga vaccinato con due dosi nei primi due anni di vita. Nel 2012 questo tasso raggiungeva l'85 per cento; con l’8 per cento di essi vaccinato  con un'unica, dunque i bambini in questa fascia d'età non sono ancorasufficientemente protetti. Anche agli adulti d'età inferiore ai 50 anni si raccomanda di colmare eventuali lacune vaccinali. Per agevolare questa procedura, dal gennaio 2013 e fino alla fine del 2015, la vaccinazione sarà svincolata dalla franchigia dell'assicurazione. Le persone nate nel 1963 o prima non sono toccateda questa strategia, perché si presume che abbiano già contratto il morbillo.

È auspicabile che la lotta contro i focolai di morbillo sia condotta in modo uniforme in tutta la Svizzera. A tal fine, i Cantoni possono basarsi sulle direttive dell'UFSP che definiscono il ruolo e il compito di ogni attore chiamato a intervenire.

Ognuno è comunque libero di decidere se farsi vaccinare o far vaccinare i propri figli. La vaccinazione è anche un atto di solidarietà. Proteggendo sé stessi si tutelano le persone che non possono farsi vaccinare per motivi medici o che hanno una protezione vaccinale insufficiente. Questo concerne soprattutto i lattanti e le persone affette da immunodeficienza. Inoltre, la vaccinazione è un ostacolo all'esportazione del morbillo nei Paesi in cui la malattia è già stata eliminata o nelle regioni in cui vi è un accesso limitato alle cure.

Confederazione e Cantoni avviano congiuntamente una campagna comune d'informazione i cui costi saranno suddivisi in parti uguali (2 milioni di franchi all'anno nell'arco di tre anni). La Federazione dei medici svizzeri FMH, la Società Svizzera di Pediatria e la Società Svizzera dei Farmacisti sostengono la campagna. Il pubblico ha ora la possibilità d'informarsi sul morbillo consultando il sito Internet www.stoprougeole.ch.

Il morbillo non è una malattia benigna. Può causare gravi complicazioni indistintamente per bambini e adulti, provocando in alcuni casi anche la morte. Senza la vaccinazione e nonostante un sistema sanitario efficace, in Svizzera vi sarebbero dai 20 ai 30 decessi all'anno nonché numerosi casi di encefalite.

Dall'inizio dell'anno sono stati dichiarati 179 casi di morbillo (fino al 21 ottobre 2013), contro i 61 nello stesso periodo dell'anno scorso, il che rappresenta un aumento del 193 per cento.


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