“Lo spirito della Val Lavizzara”

Berna, 01.08.2013 - Allocuzione della Consigliera federale Doris Leuthard in occasione della Festa del 1° agosto 2013 in Val Lavizzara (TI).

Signor Sindaco,
Cara famiglia Dazio,
Cari rappresentanti dei Comuni della valle,
Cari abitanti del Comune di Lavizzara,
Cari amici della Svizzera e cari ospiti,

”I forti sono più forti da soli!“
Sembra che Guglielmo Tell abbia pronunciato questa frase ad Altdorf.
Anche oggi, in Svizzera, c’è chi crede che stare da soli sia un punto di forza per il nostro Paese.

Non sono d’accordo.
Preferisco attenermi a Werner Stauffacher, il quale ha contraddetto Tell, dicendo: “Saremmo più forti se stessimo insieme, se facessimo causa comune.“
Io credo che anche voi, abitanti del Comune di Lavizzara, mi diate ragione.
Altrimenti, nel  2004, non avreste fatto causa comune, riunendo Brontallo, Broglio, Fusio, Menzonio, Peccia e Prato-Sornico nel nuovo Comune di Lavizzara.
Altrimenti, in questi nove anni non avreste realizzato, insieme, diversi progetti come per esempio la nuova pista di ghiaccio o la nuova scuola.

Mi congratulo vivamente con voi perché avete riconosciuto una cosa: da soli, il nostro peso politico è piuttosto limitato. Invece, se stiamo insieme, siamo forti, abbiamo un impatto maggiore e possiamo ottenere molto!

Anche se, a dire il vero, la Val Lavizzara non è mai stata una località dimenticata.

  • Quale Comune svizzero di valle può vantarsi di aver mandato un proprio rappresentante a Berna, in Consiglio federale?  Prato-Sornico è uno di questi Comuni; il mio amico Flavio Cotti è originario di questo villaggio.
  • Quale Comune possiede sul suo territorio una chiesa costruita dal grande architetto Mario Botta? Anche se all’origine c’è stata una catastrofe, la valanga del 1986; con la Chiesa di San Giovanni Battista, a Mogno, Mario Botta ha creato un’opera meravigliosa, che ogni anno attrae escursionisti e amanti dell’architettura provenienti da Paesi vicini e lontani.
  • In quanti dei 2408 Comuni della Svizzera  si trova la sorgente di un bel corso d’acqua? Il fiume Maggia nasce qui in Val Lavizzara, dal Lago di Narèt!

Tutto quel che caratterizza il nuovo Comune di Lavizzara caratterizza anche la Svizzera:

  • Lo stare insieme, l’unione – nei momenti buoni e in quelli meno buoni.
  • La disponibilità a sostenerci reciprocamente, ad aiutarci gli uni gli altri, a starci vicini a parole e con i fatti.
  • La volontà di cercare soluzioni comuni e di non agire soltanto seguendo i propri interessi.

In un’ottica democratica, questi valori fanno della Svizzera un Paese esemplare; su questi valori si fonda il nostro successo.

Qui da noi non tutto ruota attorno a un centro, ad esempio attorno a Parigi, Berlino o Roma – come è il caso della Francia, della Germania o dell‘Italia.
Qui da noi ogni vallata, ogni paese è prezioso, anche se non fa parte del potente triangolo economico di Basilea – Berna - Zurigo.

In Svizzera, ogni valle dà il suo contributo.
La Val Lavizzara, con la diga del Sambuco e del Narèt, partecipa in misura importante all’approvvigionamento di energia.
Anche qui l’unione fa la forza, perché si condividono aspetti positivi e aspetti negativi.
Qui si lavora insieme per l’approvvigionamento energetico del futuro.

La Svizzera è una storia di successo soprattutto grazie alle diverse regioni.
Senza le sue regioni, infatti, la Svizzera non esisterebbe! Le regioni sono in concorrenza tra loro e, con i loro punti forti, le loro particolarità e opportunità cercano di dare ai loro abitanti una prospettiva per il futuro.
Per questo, noi svizzeri siamo – per eccellenza – politici delle regioni.
Ogni parlamentare federale o cantonale, ogni imprenditore si impegna a favore della propria regione.

  • affinché le valli non si trasformino in aree alpine abbandonate;
  • affinché il servizio pubblico sia garantito anche nelle valli;
  • affinché le infrastrutture per l’energia elettrica, l’acqua e le strade siano presenti anche nelle regioni più discoste. So che, dai lontani anni Cinquanta, la Val Lavizzara coltiva un grande desiderio, quello di una piccola galleria che la colleghi con Airolo. Ma anche voi, qui in valle, sapete che i desideri sono tanti; il portafoglio della Confederazione purtroppo non è abbastanza grande per tutti e, purtroppo, ci manca un ricco zio che possa fungere da mecenate.

Certo: si può sempre fare di più.
Voi, qui in valle, fate già molto.
Penso per esempio alla Scuola di Scultura di Peccia, famosa non solo nel Cantone Ticino, ma anche oltralpe.

Ma anche le regioni, le valli come la Lavizzara, devono rimanere attive.
Perché, ad esempio, la Val Lavizzara non potrebbe trasformarsi in una Silicon Valley?
Grazie alle tecnologie informatiche e della comunicazione, grazie a Internet, agli Smart Phone e ai Tablet, il telelavoro è ormai diventato possibile ovunque. Al giorno d’oggi è possibile evitare i percorsi lunghi per recarsi in ufficio.
Sono tutte nuove opportunità, particolarmente attrattive anche per una bellissima regione come la Val Lavizzara.

E qui torniamo ancora una volta alla frase pronunciata da Werner Stauffacher: “Saremmo più forti se stessimo insieme, se facessimo causa comune.“
Questo vale sia a livello locale che a livello globale: per esempio quando si tratta di essere solidali a livello nazionale, di garantire la coesione tra Comuni, regioni e Cantoni.
Ma anche quando dobbiamo difendere gli interessi della Svizzera verso l’esterno, nei confronti dei nostri Paesi confinanti, ma anche nei confronti dei potenti di questa Terra.

Proprio nei prossimi anni il Consiglio federale avrà particolarmente bisogno del sostegno della popolazione.
Prossimamente, saremo infatti chiamati ad affrontare alcune importanti riforme. Pensiamo:

  • al ruolo della nostra piazza finanziaria, in particolare nei confronti dell’Unione europea,
  • al consolidamento delle opere di previdenza per la vecchiaia,
  • ai problemi legati all’immigrazione,
  • ai costi del nostro esercito e ai compiti che è chiamato ad assolvere,
  • e pensiamo infine ai grandi progetti infrastrutturali.

Proprio voi, qui in valle, conoscete l’importanza di infrastrutture funzionanti e di alta qualità, sapete quanto siano importanti i buoni collegamenti. A livello svizzero, le opere stradali e ferroviarie raggiungono ormai i limiti di capacità; il traffico sempre più intenso conduce a elevati costi di manutenzione; sempre più spesso si formano code e, su molti treni, mancano i posti a sedere. Nei prossimi decenni dovremo investire di più.
Tutto ciò naturalmente ha il suo prezzo. Certo, a nessuno piace pagare di più, per esempio per il contrassegno autostradale, per la benzina, per un biglietto ferroviario. In cambio, però, otteniamo prestazioni sempre migliori.
Da 20 anni il contrassegno costa 40 franchi e, da 40 anni, il supplemento fiscale sugli oli minerali è di 30 centesimi; un adeguamento del prezzo è quindi più che giustificato.
Il Consiglio federale ritiene che questi investimenti siano importanti per il nostro futuro, considerato che la mobilità delle persone e delle merci è in continuo aumento.

Potremo però realizzare le riforme soltanto:

  • se non continueremo a fomentare inutilmente la concorrenza tra la strada e la ferrovia. Per questo motivo il Consiglio federale intende istituire un Fondo per le infrastrutture ferroviarie e un Fondo per le strade nazionali e il traffico di agglomerato;
  • se eviteremo di effettuare investimenti soltanto nell’asse Ginevra-Zurigo; dovremo invece investire in tutte le regioni del Paese. Per questo, il Consiglio federale e i Cantoni stanno elaborando il cosiddetto STEP, un piano strategico per la realizzazione dei prossimi progetti;
  • se distribuiremo i costi e gli oneri in maniera per quanto possibile uniforme su “diverse spalle”.

La Val Lavizzara, con le sue acque, i suoi boschi e il sole può diventare un esportatore di energia, può diventare una vera e propria regione dell’energia.

Siamo forti se stiamo uniti.
I dibattiti, le discussioni politiche sono un elemento importante della nostra democrazia.
L’arte del dialogo ci permette, alla fine, di trovare la soluzione migliore, ponderando i diversi interessi in causa.
Questo ci rende forti, non deboli.

Il nostro Paese, la Svizzera, sta bene.
Siamo sinceri: a volte tendiamo a lamentarci per cose di poco conto, senza importanza. Milioni di altre persone su questa Terra sarebbero contente di scambiare la loro situazione con la nostra.
Mi auguro quindi dibattiti politici costruttivi, fondati; dibattiti dove ognuno ascolta l’altro, prendendo sul serio i suoi argomenti, e non credendo di avere sempre ragione.
Mi auguro che la Svizzera sia in grado di mantenere con modestia, umiltà, volontà e diligenza la sua elevata qualità di vita, senza mai perdere di vista le sfide globali.
Ognuno di noi è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità e a dare un contributo.
Con lo spirito tipico della val Lavizzara saremo in grado di portare a termine le complesse ma importanti riforme che ci aspettano.

Oggi celebriamo la Festa nazionale: è un’occasione per riflettere su quanto sia importante la patria.
La patria, per noi, non sono le leggi o un grosso conto in banca; la patria è fatta delle persone che ci stanno attorno:

  • qui sull‘Alpe Campo la Torba, è la famiglia di Giorgio Dazio, che vorrei ringraziare per la sua calorosa ospitalità;  
  • la nostra patria è fatta di persone che, ogni giorno, si adoperano per il buon funzionamento del nostro Stato, della  nostra società;
  • la nostra patria sono le persone che ci danno sicurezza e che ci stanno vicine.

Vorrei rivolgere a tutti voi i miei auguri e ringraziamenti.
Facciamo un brindisi al 1° d’agosto 2013 e a un futuro prospero, nello spirito della Val Lavizzara.

Auguri a tutti e buona Festa nazionale!


Indirizzo cui rivolgere domande

Comunicazione DATEC, tel. +41 58 462 55 11


Pubblicato da

Segreteria generale DATEC
https://www.uvek.admin.ch/uvek/it/home.html

https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-49789.html