La Svizzera mette a disposizione altri 20 milioni di CHF per la popolazione colpita dalla crisi siriana

Berna, 07.06.2013 - In Siria non si intravvedono ancora né la fine della violenza né una distensione della situazione umanitaria. Su questo sfondo, il 7 giugno 2013 l'ONU ha presentato a Ginevra i propri piani di sostegno per la Siria e i Paesi limitrofi per il secondo semestre 2013. Si chiede all'ONU e ai suoi partner di stanziare 4,4 miliardi di USD per attenuare le sofferenze. La Svizzera, oltre ai 30 milioni di CHF finora impiegati dall'inizio della crisi, intende mettere a disposizione altri 20 milioni di CHF a favore della popolazione colpita dal conflitto siriano.

L'ONU definisce il conflitto siriano come la crisi di profughi più grave degli ultimi venti anni. Già 1,6 milioni di siriani hanno cercato rifugio al di fuori del Paese ed entro la fine dell'anno l'ONU ritiene che potrebbero aumentare a 3,5 milioni. Si contano già 80 000 vittime e 6,8 milioni di persone dipendono in Siria dall'aiuto umanitario.

Per i vari programmi di aiuto dell'ONU sono necessari complessivamente 4,4 miliardi di USD: 3 miliardi sono preventivati per i programmi nei Paesi limitrofi e in Egitto, 1,4 miliardi per la popolazione in Siria. Anche il CICR ha ampliato il proprio piano di sostegno per il 2013 da 68 a 130 milioni di CHF.
 
Dall'inizio del conflitto nel marzo 2011 la Svizzera ha messo a disposizione 30 milioni di CHF per le vittime della crisi siriana, a cui si aggiungeranno altri 20 milioni di CHF per raggiungere un importo complessivo di 50 milioni.

I fondi supplementari della Svizzera sono impiegati per sostenere finanziariamente i partner dell'ONU e il CICR, che raggiungono milioni di persone colpite su tutto il territorio siriano e nella regione. Vengono aiutati anche progetti attuati direttamente dall'Aiuto umanitario svizzero, ad esempio il sostegno di famiglie e comuni nel nord del Libano che accolgono profughi siriani. Finora per questo progetto sono stati impiegati oltre 3,9 milioni di CHF per sostenere 1800 famiglie che ospitano circa 15 000 profughi provenienti dalla Siria.

Inoltre verranno inviati esperte ed esperti svizzeri per dar man forte alle agenzie dell'ONU che in tali situazioni di crisi necessitano con urgenza della loro esperienza.

L'aiuto umanitario è uno dei tre pilastri della politica svizzera nel conflitto siriano. Un altro pilastro è il sostegno degli sforzi per giungere a una soluzione politica. La Svizzera appoggia quindi la missione politica dell'inviato speciale della Lega araba e dell'ONU. Il terzo pilastro è la lotta contro l'impunità. La Svizzera ha chiesto ripetutamente all'Assemblea generale dell'ONU e al Consiglio dei diritti dell'uomo dell'ONU che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite trasmetta la situazione in Siria alla Corte penale internazionale (ICC) affinché i responsabili di crimini di guerra o di crimini contro l'umanità vengano citati in giudizio indipendentemente dalla parte conflittuale a cui appartengono.


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