Previdenza professionale: situazione finanziaria degli istituti di previdenza nel 2012

Berna, 07.05.2013 - Migliora la situazione finanziaria, ma restano differenze tra le casse pensioni con e senza garanzia dello Stato In occasione della pubblicazione del suo primo rapporto di attività, la Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale (CAV PP), operativa dal 1º gennaio 2012, ha presentato anche le cifre riguardanti la situazione finanziaria degli istituti di previdenza alla fine del 2012. Dai risultati del rilevamento, effettuato per la prima volta precocemente e secondo parametri paragonabili basati sui rischi, emerge che, sebbene mediamente il rendimento del patrimonio sia superiore al 7 per cento, persistono notevoli differenze tra le casse pensioni con e senza garanzia dello Stato. Infatti, mentre il 90 per cento degli istituti di previdenza senza garanzia dello Stato presenta un grado di copertura almeno del 100 per cento, tale copertura è raggiunta solo dal 27 per cento degli istituti con garanzia.

Berna, 7 maggio 2013. Al fine di assicurare una base di dati e cifre il più possibile aggiornata e attendibile sulla situazione finanziaria degli istituti di previdenza, la CAV PP ha uniformato i parametri da rilevare e ha fortemente accelerato lo svolgimento del processo. I dati di fine anno vengono ora raccolti già nel primo trimestre dell’anno seguente e inoltre, grazie al rilevamento del tasso d’interesse tecnico e di altri parametri basati sui rischi, è possibile effettuare un confronto reale tra il grado di copertura dei singoli istituti di previdenza.

In questo contesto la CAV PP ha effettuato per la prima volta, in collaborazione con le autorità di vigilanza cantonali e regionali, il rilevamento precoce dei dati di chiusura d’esercizio di tutti gli istituti di previdenza svizzeri per il 31 dicembre 2012. Sulla base di questi dati è stato possibile qualificare e valutare i rischi presenti nella previdenza professionale.


Analisi della situazione attuale

Il 2012 è stato un anno positivo per gli istituti di previdenza, con un rendimento patrimoniale netto ponderato in base al capitale mediamente superiore al 7,4 per cento e il conseguente miglioramento anche dei gradi di copertura: a fine anno, il 90 per cento degli istituti senza garanzia dello Stato presentava un grado di copertura almeno del 100 per cento. Questi stessi istituti sono inoltre diventati più cauti nel valutare i propri impegni. I tassi d’interesse tecnico sono stati nettamente abbassati: solo il 7 per cento delle casse pensioni continua oggi ad applicare un tasso d’interesse tecnico pari o superiore al 4 per cento.

Complessivamente, solo il 4 per cento degli istituti senza garanzia dello Stato va attualmente classificato come ad alto rischio. Tuttavia, circa il 37 per cento di questi istituti è esposto a un rischio piuttosto elevato a causa degli importanti impegni presi in materia di prestazioni e della ridotta capacità di risanamento dovuta all’aumento della quota di assicurati che beneficiano di una rendita.


Notevoli differenze tra gli istituti con e senza garanzia dello Stato

Inoltre, dai dati rilevati emerge, che tra gli istituti di previdenza con garanzia dello Stato e quelli senza, vi sono notevoli differenze. Questo non stupisce, se si considera che finora, soprattutto in materia di obbligo di risanamento, questi due gruppi erano trattati assai diversamente dal legislatore e che i lavori di adeguamento alle nuove prescrizioni legali sono ancora in corso. Alla fine del 2012 solo il 27 per cento degli istituti di previdenza con garanzia dello Stato presentava un grado di copertura almeno del 100 per cento.


Crescente squilibrio nella garanzia d’interessi

Se negli ultimi anni i tassi d’interesse tecnico sono stati nettamente abbassati, le rendite di vecchiaia continuano invece a poggiare su interessi garantiti relativamente elevati. Nella maggior parte dei casi, quelli alla base delle prestazioni di vecchiaia sono più elevati rispetto ad altri tassi d’interesse applicati dagli istituti di previdenza. A causa degli impegni esistenti e del livello attualmente bassissimo dei tassi d’interesse, la pressione di conseguire rendimenti rimane forte, motivo per cui la quota di investimenti rischiosi difficilmente diminuirà. Per evitare che le casse pensioni debbano assumere ulteriori rischi nell’ambito degli impegni presi in materia di prestazioni, sono indispensabili degli adeguamenti legislativi.


Prospettive della CAV PP

Nell’ambito della vigilanza sul sistema, la CAV PP si è posta l’obiettivo, anche per quest’anno, di individuare con maggiore precisione i principali rischi sistemici e di definire possibili misure nella sua sfera di competenze. Rientrano in questo contesto anche i rischi e le lacune nel sistema di vigilanza della previdenza professionale in quanto tale. La CAV PP dovrà quindi segnalare adeguatamente i rischi che derivano dalle basi legali e non rientrano dunque nel suo ambito di competenza.


Governance e trasparenza

Le direttive sull’indicazione delle spese di amministrazione del patrimonio emanate dalla CAV PP consentiranno di aumentare in modo considerevole la trasparenza in quest’ambito.

Per aumentare ulteriormente la trasparenza, la CAV PP definirà i dati determinanti per le fondazioni d’investimento in materia di rendimento, rischio e spese e dichiarerà vincolante la loro pubblicazione per questi istituti.

La riforma strutturale ha introdotto requisiti concreti per quanto riguarda l’integrità e la lealtà delle persone incaricate di gestire gli istituti di previdenza o di amministrarne il patrimonio (buona reputazione, attività irreprensibile, inammissibilità dei conflitti d’interesse). Benché le disposizioni d’ordinanza determinanti siano dettagliate, nella prassi sorgono costantemente problemi di interpretazione. La CAV PP adotterà pertanto le misure necessarie per garantire l’attuazione uniforme delle disposizioni sulla governance e prenderà di volta in volta le decisioni di principio del caso. Come prossima misura, prevede di emanare una direttiva sull’indipendenza dei periti in materia di previdenza professionale.

Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale (CAV PP)
Creata come commissione decisionale indipendente nel quadro della riforma strutturale della previdenza professionale, la Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale (CAV PP) è entrata in funzione il 1° gennaio 2012.
La riforma strutturale, approvata dal Parlamento il 19 marzo 2010, ha introdotto una nuova ripartizione delle competenze nel sistema di vigilanza: dal 1° gennaio 2012 la vigilanza diretta sugli istituti di previdenza incombe esclusivamente all’autorità di vigilanza (cantonale o intercantonale) del Cantone in cui essi hanno sede. L’alta vigilanza è esercitata dalla CAV PP, che – in qualità di organo indipendente dall’Amministrazione federale centrale – non è soggetta né alle istruzioni del Parlamento né a quelle del Consiglio federale. La CAV PP esercita inoltre la vigilanza diretta sulle fondazioni d’investimento, sul Fondo di garanzia e sull’Istituto collettore.
Per garantire in modo responsabile, guardando al futuro, gli interessi finanziari degli assicurati, la CAV PP esercita una vigilanza uniforme basata sui rischi. Con le sue misure e le sue decisioni, che si inseriscono in un contesto macroeconomico a lungo termine, la nuova autorità intende innanzitutto migliorare costantemente la sicurezza del sistema, la certezza giuridica e la garanzia della qualità.
Per garantire la stabilità del sistema e quindi dei fondi previdenziali degli assicurati, bisogna rafforzare non solo la gestione degli istituti basata sui rischi, ma anche l’attività di vigilanza. Pertanto, il nuovo diritto attribuisce alla CAV PP la competenza di emanare direttive e impartire istruzioni, per esempio per la vigilanza o per l’attività dei periti in materia di previdenza professionale e degli uffici di revisione.


Indirizzo cui rivolgere domande

Manfred Hüsler
Direttore della Segreteria della CAV PP
Tel. Nr. 058 462 94 93
manfred.huesler@oak-bv.admin.ch



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