Emissioni di azoto: la Svizzera non coglierà gli obiettivi di riduzione fissati per il 2020

Berna, 11.04.2013 - Le emissioni di composti azotati del traffico, dell’industria, delle economie domestiche e dell’agricoltura si ripercuotono sull'ambiente. La Svizzera si è impegnata in sede internazionale a ridurre le proprie emissioni di azoto fissando degli obiettivi di riduzione per il 2020. Uno studio pubblicato il 12 aprile 2013 dall'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) dimostra tuttavia che questi obiettivi di riduzione non verranno raggiunti. Se le emissioni di azoto nel settore del traffico diminuiranno ancora nettamente, quelle prodotte dall'agricoltura resteranno sostanzialmente al livello attuale. In questo settore vi è il maggior potenziale di riduzione.

I composti azotati emessi dal traffico, dall'industria, dalle economie domestiche e dall'agricoltura si diffondono in quantità notevoli nell'aria, nel suolo e nell'acqua e hanno un impatto molteplice sull'ambiente e sulla salute (cfr. riquadro 1).  Il Consiglio federale aveva fissato obiettivi per la riduzione delle emissioni di azoto già nei messaggi relativi alle politiche agricole del 2007 e del 2011 e anche nella politica agricola 2014-2017 si persegue una riduzione dell'azoto. Inoltre, il Consiglio federale aveva già approvato nel 2003 e nel 2009 alcuni rapporti con raccomandazioni concernenti la riduzione dei rischi ambientali dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari.

I nuovi risultati illustrano gli sviluppi dei flussi di azoto fino al 2020 in un probabile «scenario di base». Inoltre in tre cosiddette «analisi di scenario (if-then)» vengono osservati gli influssi sul ciclo dell'azoto degli ulteriori sviluppi politici attuali fino al 2020. Tra questi vanno annoverati il nuovo orientamento conferito alla  Strategia energetica 2050, la piena attuazione di misure della strategia federale di lotta contro l'inquinamento atmosferico e un pacchetto di misure volte a ridurre le emissioni di azoto nell'agricoltura mediante l'impiego delle migliori tecnologie disponibili.

Nello scenario di base, nessuno degli obiettivi di riduzione fissati per il 2010, vincolanti a livello nazionale e internazionale, verrà raggiunto (cfr. riquadro 2). Ma se, come previsto, verranno attuate tutte le misure della strategia federale di lotta contro l'inquinamento atmosferico e della politica energetica e climatica, i singoli obiettivi potranno comunque essere raggiunti. Nel settore del traffico è prevista una netta diminuzione (36% rispetto al 2005). Nel settore delle acque di scarico, il miglioramento delle tecnologie di depurazione compensa il maggiore aggravio causato dall'aumento della popolazione. Nell'agricoltura sono previste solo piccole variazioni, nonostante la presenza di notevoli potenziali di riduzione, ad esempio tramite l'impiego delle migliori tecnologie disponibili.

Migliorando il ciclo dell'azoto si otterranno effetti positivi sulla biodiversità, sulla qualità delle acque in Svizzera e all'estero (Mare del Nord), sull'aria (salute pubblica) e sulla qualità del suolo (fertilità del terreno, generi alimentari).

RIQUADRO 1
Importanza dell'azoto e dei suoi composti

L'azoto è un elemento chiave per tutta la natura viva. È l'elemento costitutivo fondamentale per la produzione dell'albume e, quindi, per la nostra alimentazione. In agricoltura, l'azoto è impiegato sotto forma di concimi aziendali, concimi ottenuti dal riciclaggio, concimi organici e concimi minerali. Altre fonti sono il mangime concentrato e la fissazione dell'azoto da parte delle leguminose. I trasporti, l'industria e le economie domestiche emettono grandi quantità di composti azotati, che si diffondono nell'aria, nel suolo e nell'acqua sotto forma di ossidi di azoto, ammoniaca, nitrati e protossido di azoto. Questi composti possono essere nocivi per l'uomo, gli animali, le piante, il suolo e le acque. Il protossido di azoto è un gas esilarante con un notevole impatto climatico. Ammoniaca e ossidi di azoto contribuiscono all'acidificazione e all'eutrofizzazione degli ecosistemi e nuocciono alla salute. Il nitrato riduce il contenuto di ossigeno dei corsi d'acqua e dei mari poco profondi, come ad esempio il Mare del Nord. I livelli critici per gli apporti atmosferici negli ecosistemi sensibili vengono ripetutamente superati in vaste aree.

RIQUADRO 2
Impegni internazionali

La problematica delle emissioni di azoto e il loro impatto sull'ambiente rivestono un'importanza internazionale. Nel quadro di accordi internazionali [Convenzione di Ginevra/Protocollo di Göteborg, Protocollo di Kyoto, Convenzione per la protezione dell'ambiente marino dell'Atlantico nordorientale (OSPAR), Conferenze internazionali sulla protezione del Mare del Nord, Commissione internazionale per la protezione del Reno e Commissione internazionale per la protezione delle acque del lago di Costanza] la Svizzera si è infatti impegnata ad adottare misure volte a ridurre il rilascio di composti azotati. Al fine di adempiere a tali impegni, la Svizzera disciplina il bilancio di azoto mediante disposizioni nell'ambito del diritto sulla protezione dell'ambiente e delle acque, come pure nell'ambito della legislazione agricola (cfr. http://www.bafu.admin.ch/luft/00575/11210/index.html?lang=it).


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