Impegno della Svizzera in favore dei diritti dell’uomo in Tagikistan

Berna, 10.04.2013 - Articolo - Dall’8 al 10 aprile scorsi si è svolto a Berna e Zurigo il quarto ciclo di consultazioni sui diritti dell’uomo tra la Svizzera e il Tagikistan. L’incontro è stato preceduto pochi giorni prima dall’entrata in vigore in Tagikistan di una legge sulla violenza domestica attesa da diversi anni ed elaborata con il sostegno della Svizzera.

Le consultazioni tra la Svizzera e il Tagikistan, che si tengono con ricorrenza annuale, servono a fare il punto sui progressi compiuti dai due Paesi nel campo del rispetto e della promozione dei diritti dell’uomo e costituiscono il coronamento di una collaborazione costante e ininterrotta avviata nel 2010.

Nell’ambito dei colloqui organizzati quest’anno a Berna e Zurigo si è discusso della preparazione e del monitoraggio dell’Esame periodico universale in seno al Consiglio dei diritti dell’uomo dell’ONU, dei diritti della donna e della violenza domestica, della situazione dei migranti, della pena capitale e della carcerazione/della tortura.

La delegazione svizzera era condotta dall’ambasciatore Paul Koller, inviato speciale per le questioni di politica dei diritti dell'uomo della Divisione Sicurezza umana del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), mentre la delegazione tagika era costituita da due membri del Governo e da due parlamentari, per la prima volta presenti alle consultazioni ufficiali.

La presenza dei parlamentari era giustificata dal ruolo chiave da loro svolto nell’elaborazione di una legge sulla violenza domestica rimasta bloccata per una decina d’anni allo stadio di progetto. Il DFAE ha infatti sostenuto e coordinato la costituzione e le attività di un gruppo di lavoro composto di parlamentari e membri del Governo, incaricato di riprendere in mano il testo esistente e di presentare soluzioni che consentissero di riattivare il progetto. L’approccio adottato si è rivelato fecondo: la legge, che designa in particolare gli enti e le organizzazioni competenti per le denunce e per la prevenzione dei casi di violenza domestica e delle loro conseguenze, è stata firmata dal presidente del Tagikistan nel corso del mese di marzo. Questi recenti sviluppi vengono ad aggiungersi ad altri felici risultati già ottenuti nell’ambito delle consultazioni. Dal 2010 la Svizzera ha dato il proprio appoggio o partecipato a diversi progetti e iniziative che hanno indotto progressi molto concreti nel campo dei diritti dell’uomo in Tagikistan.

La delegazione tagika è stata ricevuta anche a Palazzo federale dal consigliere agli Stati Hans Altherr, che l’anno scorso si era recato in Tagikistan in visita ufficiale in veste di presidente del Consiglio degli Stati. L’incontro in Parlamento ha dato modo alla delegazione tagika di prendere confidenza con il sistema politico svizzero. 


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