Il Consiglio federale avvia il piano d'azione «Più organi per i trapianti»

Berna, 08.03.2013 - In Svizzera si continua a morire per mancanza di disponibilità di organi. Il Consiglio federale ha pertanto deciso di avviare il piano d'azione «Più organi per i trapianti», orientandosi a quanto viene fatto in Paesi come la Spagna o l'Austria, nei quali il numero di donazioni di organi è aumentato in modo netto e durevole grazie a un pacchetto di misure applicate miratamente. A prescindere da ciò, il Governo intende apportare nella legge sui trapianti chiarezza e sicurezza per gli interessati, i loro famigliari e il personale medico. Nel contempo, licenzia il messaggio sulla revisione parziale della legge sui trapianti all'attenzione del Parlamento.

Al momento, in Svizzera circa 1100 persone sono in lista di attesa per ricevere un organo e questa tendenza si sta acuendo. I 400-500 organi trapiantati ogni anno non riescono a coprire il fabbisogno. Per aumentare il numero di organi destinati al trapianto è necessario adottare in modo coordinato e congiunto una serie di misure nel quadro di un unico piano d'azione. Il successo di un simile approccio è stato dimostrato da esperienze oltrefrontiera analizzate nel rapporto «Esame delle misure necessarie per incrementare il numero di organi disponibili a scopo di trapianto in Svizzera». Questa strategia ha permesso a Paesi quali la Spagna, gli Stati Uniti, l'Australia o l'Austria di incrementare in modo duraturo il numero dei donatori. In Australia, ad esempio, il numero di donatori di organi ha potuto essere aumentato dai 200 che erano nel 2007 a 300 nel 2010.
Gli elementi centrali dei relativi piani d'azione sono l'impiego a livello locale, regionale e nazionale di coordinatori con una formazione avanzata, l'allestimento di una procedura per la donazione vincolante in tutti gli ospedali, l'istituzione di un servizio nazionale per la donazione di organi e un'informazione intensa della popolazione.

La regola del consenso rimane invariata

Anche la Svizzera avvia ora un piano d'azione orientato agli esempi summenzionati che hanno dato buona prova di sé. Tuttavia, nel 2013 il Consiglio federale vuole definire insieme ai Cantoni e agli attori coinvolti le priorità che dovranno essere attuate entro il 2017, allo scopo di portare il numero di donatori dagli attuali 100 a 160 all'anno.
Il Collegio governativo ha già deciso di non introdurre il modello del consenso presunto. L'adozione di tale modello significherebbe che tutte le persone che non rifiutano dichiaratamente la donazione di organi, vi acconsentono. Una tale decisione si troverebbe in contrasto, da un lato, con la Commissione nazionale d'etica in materia di medicina umana, che considera tale soluzione una minaccia per i diritti della personalità. D'altro lato, dal rapporto non emerge un chiaro nesso tra il modello del consenso presunto e il numero di organi disponibili per un trapianto. Questa è anche la situazione riscontrata in Svizzera: tale modello vigeva nella maggior parte dei Cantoni prima dell'introduzione della legge sui trapianti nel luglio 2007. Tuttavia, le donazioni in questi Cantoni non erano più numerose. In Ticino, si registrava addirittura il tasso di donatori di organi più elevato.

Con il rapporto «Esame delle misure necessarie per incrementare il numero di organi disponibili a scopo di trapianto in Svizzera», il Consiglio federale adempie ai tre postulati Gutzwiller (10.3703), Amherd (10.3701) e Favre (10.3711), tutti del 2010.

Il Consiglio federale licenzia il messaggio sulla revisione parziale della legge sui trapianti all'attenzione del Parlamento

Indipendentemente dal rapporto summenzionato, il Consiglio federale presenta anche il messaggio sulla revisione parziale della legge sui trapianti. In futuro, i frontalieri e i loro famigliari affiliati a una cassa malati svizzera dovranno poter beneficiare della parità di trattamento rispetto alle persone domiciliate nel nostro Paese in materia di attribuzione di organi destinati al trapianto. Inoltre devono essere modificate le prescrizioni, la cui esecuzione aveva creato problemi e incertezze. In futuro, dovrà essere possibile chiedere agli stretti congiunti il consenso a un prelievo d'organi dopo che è stata decisa l'interruzione dei trattamenti che tengono in vita il paziente. Nel caso di un donatore incapace di discernimento, viene altresì disciplinato il momento in cui è necessario prendere provvedimenti medici preparatori in vista di un prelievo d'organi.
Un altro aspetto concerne la garanzia finanziaria del donatore vivente. Gli assicuratori devono assumersi le spese mediche per il controllo postoperatorio versando una somma forfettaria unica alla Fondazione svizzera competente per l’assistenza ai donatori viventi di organi. La Fondazione dovrà impiegare le risorse finanziarie ricevute, alle quali d'ora in poi contribuirà anche la Confederazione, per la tenuta del registro per l’assistenza ai donatori viventi di organi. Con questa revisione di legge viene soddisfatta la richiesta della mozione Maury Pasquier (08.3519) del 24 settembre 2008.


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