Carta europea delle lingue regionali o minoritarie: pubblicato il quinto rapporto della Svizzera

Berna, 30.11.2012 - Il Consiglio federale ha approvato il quinto rapporto della Svizzera sull’applicazione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. Il rapporto fornisce uno spaccato della politica linguistica della Svizzera con particolare attenzione alla promozione dell’italiano e del romancio. Inoltre prende posizione sulle raccomandazioni del Comitato dei Ministri e del Comitato d’esperti del Consiglio d’Europa.

Con decreto federale del 1997, la Svizzera ha ratificato la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. In base all'articolo 15, i Paesi sono tenuti a stilare un rapporto da sottoporre al Segretariato generale del Consiglio d'Europa sulla politica e le misure adottate in applicazione delle disposizioni della Carta. Il primo rapporto della Svizzera è stato consegnato al Segretariato generale del Consiglio d'Europa nel settembre 1999. Da quel momento, la Svizzera ha stilato ogni tre anni un rapporto sull'evoluzione dell'applicazione della Carta, illustrando gli aggiornamenti sulla situazione linguistica del Paese, i nuovi strumenti giuridici e l'applicazione delle raccomandazioni del Comitato dei Ministri e del Comitato di esperti del Consiglio d'Europa.

Il quinto rapporto della Svizzera è composto di tre parti. La prima parte del rapporto presenta i nuovi dati statistici relativi all'evoluzione delle lingue in Svizzera (dati del 2010) e un riepilogo delle vigenti basi legali per la promozione delle lingue in Svizzera. Nel 2010 sono entrate in vigore la legge federale sulle lingue nazionali e la comprensione fra le comunità linguistiche e la relativa ordinanza di applicazione. Queste basi legali permettono di garantire una promozione delle lingue nazionali grazie a misure di sostegno concrete.

La seconda parte del rapporto riguarda l'evoluzione delle misure adottate dalla Svizzera in applicazione della Carta, in particolare dell'articolo 7, che presenta gli obiettivi di promozione delle lingue regionali o minoritarie. Oltre a illustrare l'evoluzione delle misure risponde anche a una serie di quesiti posti dal Consiglio d'Europa sulla base delle raccomandazioni emanate dal Comitato di esperti. Le principali tematiche affrontate riguardano la promozione delle minoranze linguistiche nell'Amministrazione federale, l'insegnamento delle lingue minoritarie in Svizzera, la situazione delle lingue minoritarie nel Cantone dei Grigioni, la situazione del tedesco nel Comune di Bosco Gurin nel Cantone Ticino e le relazioni con la comunità jenisch.

La terza parte presenta i rapporti del Cantone dei Grigioni e del Cantone Ticino sull'applicazione della Carta al romancio e all'italiano nei rispettivi territori. La concretizzazione di queste disposizioni è di competenza dei Cantoni. Questa parte illustra l'evoluzione della legislazione cantonale (nella fattispecie il progetto di introduzione del rumantsch grischun come lingua di insegnamento nelle scuole di determinati Comuni del Cantone dei Grigioni) e le risposte ai quesiti e alle raccomandazioni del Comitato di esperti e del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa.

Le finalità essenziali della Carta delle lingue sono di natura culturale e linguistica. Il loro scopo principale consiste nella conservazione e nella promozione della pluralità linguistica come uno degli elementi più preziosi della vita culturale europea. La Carta delle lingue non tutela alcun diritto individuale o collettivo delle comunità linguistiche minoritarie. Il suo scopo è piuttosto il miglioramento delle possibilità di utilizzo delle lingue regionali o minoritarie in ambito formativo, giuridico, amministrativo, mediatico, culturale ed economico. Grazie alle disposizioni di promozione contenute nella Carta delle lingue, i differenti gruppi linguistici dovrebbero essere incoraggiati a usare la propria lingua. La Svizzera ha definito lingue regionali o minoritarie ai sensi della Carta il romancio e l'italiano, assoggettandole alle disposizioni di promozione contemplate. La Svizzera riconosce poi lo jenisch e lo jiddisch quali lingue non territoriali.

I rapporti sull'applicazione della Carta possono essere consultati sul sito Internet dell'Ufficio federale della cultura www.bak.admin.ch/sprachen).


Indirizzo cui rivolgere domande

Stéphanie Andrey, Ufficio federale della cultura,
sezione Cultura e società, Promozione delle lingue,
tel. 031 324 10 69


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Il Consiglio federale
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