La formazione alla guida in due fasi aumenta la sicurezza stradale

Berna, 23.11.2012 - Su incarico dell’Ufficio federale delle strade (USTRA), l’Ufficio prevenzione infortuni (upi) ha analizzato l’efficacia della formazione alla guida in due fasi. Il rapporto finale dello studio rivela che il calo del numero di incidenti gravi è più marcato tra i neoconducenti giovani rispetto alla media generale non suddivisa per fasce d’età; sono altresì emerse contestualmente opportunità e proposte di miglioramento.

L’Ufficio federale delle strade (USTRA) ha commissionato all’Ufficio prevenzione infortuni (upi) una valutazione dell’efficacia della formazione alla guida in due fasi. L’upi ha esaminato le cifre sugli incidenti provocati da neoconducenti nell’arco degli ultimi anni allo scopo di verificare se il numero di casi e di infrazioni sia in calo per questa fascia d’età.

La relazione finale, consegnata di recente, mostra un quadro sostanzialmente positivo: il calo di incidenti stradali con esito grave o mortale provocati da giovani neopatentati è nettamente più marcato (di oltre il 10%) rispetto al calo medio calcolato su tutte le fasce d’età. Nei casi di esposizione autonoma al pericolo (incidenti autoprovocati), i risultati non sembrano delineare una tendenza chiara. Le analisi dettagliate evidenziano inoltre come i risultati positivi non si distribuiscano in maniera uniforme tra le diverse fasce d’età e di esperienza di guida. Considerando la situazione non particolarmente chiara, le lacune a livello di raccolta dati e le incertezze relative alla modellizzazione dell’andamento futuro degli infortuni (tendenza generale della sicurezza), è imperativo interpretare le informazioni con cautela.

Oltre alle analisi sugli incidenti, l’upi ha svolto indagini quantitative e qualitative per verificare gli effetti della riforma a livello di conoscenze, atteggiamenti e comportamenti. I dati attestano gli effetti positivi dell’inasprimento sanzionatorio: la minaccia di annullamento della licenza in prova agisce da deterrente ed effetti positivi si registrano anche in materia di guida a ridotto impatto ambientale. Secondo l’upi non possono invece essere dimostrati con certezza i benefici per la sicurezza dei corsi complementari, verosimilmente per la difficoltà di applicazione del provvedimento e la partecipazione relativamente differita ai corsi.

Programmi futuri

Dato l’elevato rischio di incidenti tra i giovani neopatentati, la formazione in due fasi rappresenta, unitamente alla patente provvisoria, un accorto provvedimento a scopo preventivo, che va adeguato sulla base dei risultati della valutazione.
A livello concreto, l’upi raccomanda di anticipare la partecipazione alla prima parte dei corsi complementari obbligatori già ai primi mesi dopo l’esame di abilitazione alla guida; dal momento che si tratta del periodo in cui il rischio di incidenti è massimo, il sistema attuale prevede una frequenza troppo tardiva (la prima giornata in media 16 mesi dopo l’esame pratico, la seconda dopo 26): una decisa anticipazione comporte-rebbe quindi potenzialmente un grande miglioramento in termini di sicurezza. Inoltre la qualità dei corsi è sottoposta a continua verifica a cura di un’apposita commissione cantonale, la quale, ove necessario, interviene disponendo immediatamente provvedimenti migliorativi.
L’USTRA ha già avviato interventi per ottimizzare la prima fase della formazione e verificare il recepimento della terza direttiva UE sulla patente di guida (OPERA-3): in concreto vengono analizzate e riviste soprattutto le parti obbligatorie della formazione e dell’esame della prima fase, ossia l’educazione alla guida e l’esame pratico. In futuro i programmi di formazione ed esame dovranno mostrare un carattere più pro-pedeutico alla seconda fase complementare, che segue il superamento dell’esame; si valutano eventuali trasferimenti di contenuti formativi dalla seconda alla prima fase ed è inoltre previsto un migliore coordinamento fra i programmi. In questo contesto l’USTRA studierà anche le proposte dell’upi.
Si prevede che le proposte volte a ottimizzare la formazione in due fasi, unitamente alle menzionate modifiche relative a formazione ed esame di guida, possano essere sottoposte nel secondo semestre del 2013 al vaglio di Cantoni ed enti interessati per la formulazione di un parere.

Formazione in due fasi e patente in prova

La formazione in due fasi è stata introdotta unitamente alla licenza in prova nel dicembre 2005, con l’obiettivo di ridurre l’alto numero di incidenti provocati da neopatentati. Da allora chi supera l’esame di guida ottiene la patente provvisoriamente per tre anni, periodo di prova che prevede sanzioni particolarmente severe: proroga di un anno in caso di primo ritiro e annullamento della patente in caso di secondo ritiro; inoltre  il neoconducente deve frequentare due corsi integrativi obbligatori, durante i quali apprende a individuare ed evitare meglio i pericoli, elabora la consapevolezza delle proprie capacità, ottimizza la propria familiarità con la circolazione stradale e sviluppa uno stile di guida rispettoso dell’ambiente e degli altri utenti della strada. Solo dopo il completamento dei due corsi e il decorso del periodo di prova senza gravi sanzioni (leggi: annullamento dell’abilitazione alla guida), si arriverà alla patente definitiva.


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