Previdenza per la vecchiaia 2020: il Consiglio federale definisce le linee guida di una riforma globale del 1° e del 2° pilastro

Berna, 21.11.2012 - Il Consiglio federale ha definito le linee guida di una previdenza per la vecchiaia adeguata al futuro, ponendo così le basi per l’ampia riforma «Previdenza per la vecchiaia 2020». L’Esecutivo persegue un approccio globale considerando le prestazioni del 1° e del 2° pilastro nel loro insieme e coordinandole tra loro. La riforma è incentrata sui bisogni degli assicurati, che devono avere la sicurezza che la loro rendita non diminuisca e sia finanziata sul lungo termine. Il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale dell’interno DFI di elaborare in base alle linee guida e di sottoporgli entro la prossima estate i parametri della riforma «Previdenza per la vecchiaia 2020».

La previdenza per la vecchiaia svizzera si trova in una situazione molto difficile: la speranza di vita è in costante aumento, le generazioni del baby boom raggiungeranno tra qualche anno l’età pensionabile e i redditi da capitale sono da anni inferiori al previsto. Le conseguenze sono tangibili per entrambi i pilastri della previdenza per la vecchiaia: le riserve di capitale dell’AVS diminuiranno costantemente a partire dal 2020 circa e le prestazioni minime legali delle casse pensioni sono coperte in misura insufficiente.

Al contempo i bisogni degli assicurati sono cambiati: soltanto un quarto circa degli attivi va in pensione all’età pensionabile; la maggior parte di loro desidera o necessita invece di soluzioni più flessibili per l’uscita dalla vita attiva.

Linee guida per una riforma accettabile per la maggioranza da attuare entro il 2020

Le riforme con cui, negli anni scorsi, si è cercato di adeguare la previdenza per la vecchiaia ai cambiamenti summenzionati sono fallite: l’11a revisione dell’AVS nel 2004 in votazione popolare, il secondo progetto di 11a revisione dell’AVS nel 2010 in Parlamento e l’adeguamento dell’aliquota di conversione anch’esso nel 2010 in votazione popolare. Il Consiglio federale è convinto che soltanto una visione d’insieme dei problemi e una soluzione globale abbiano buone prospettive di successo. Considera quindi i due pilastri della previdenza per la vecchiaia nel loro complesso e intende proporre una riforma che ne coordini le prestazioni e il finanziamento.

Stando alle attuali prospettive finanziarie dell’AVS, la riforma della previdenza per la vecchiaia dovrà produrre i suoi effetti al più tardi dal 2020. Il Consiglio federale ritiene che questo lasso di tempo debba essere utilizzato per impostare una riforma equilibrata che ottenga il consenso delle diverse forze politiche e della popolazione. Se si vuole evitare di mettere in pericolo la previdenza per la vecchiaia svizzera, questa volta la riforma dovrà passare. Secondo l’Esecutivo, è possibile elaborare un progetto che raccolga la maggioranza dei consensi attenendosi alle linee guida seguenti:

  • armonizzazione dell’età di riferimento per gli uomini e le donne a 65 anni (AVS e LPP);
  • flessibilizzazione coordinata e conforme ai principi attuariali dell’età pensionabile del 1° e del 2° pilastro;
  • incentivi al mantenimento dell’attività lucrativa fino all’età di riferimento e al suo ulteriore proseguimento;
  • riduzione dell’attrattiva del pensionamento anticipato e, in particolare, innalzamento dell’età pensionabile nel 2° pilastro (attualmente 58 anni);
  • adeguamento dell’aliquota minima di conversione della previdenza professionale all’aumento della speranza di vita e al cambiamento della situazione generale dei tassi d’interesse;
  • adozione delle misure di compensazione necessarie al mantenimento del livello delle prestazioni, anche per la generazione transitoria; 
  • valutazione di misure a livello istituzionale per estendere la vigilanza della FINMA onde garantire una protezione effettiva degli assicurati, per migliorare la trasparenza degli assicuratori e garantire un’equa ripartizione degli utili tra assicurati e azionisti;
  • valutazione della necessità di adeguare le prestazioni e i contributi ai cambiamenti della realtà economica e sociale;
  • valutazione di un finanziamento aggiuntivo;
  • elaborazione di un meccanismo di intervento secondo i parametri della regolamentazione prevista nella revisione 6b dell’AI e conformemente alle soglie d’intervento da definire nell’AVS;
  • proposta simultanea dell’armonizzazione dell’età di riferimento e di un meccanismo d’intervento;
  • esame della possibilità di collegare il contributo federale all’evoluzione dei proventi dell’imposta sul valore aggiunto.

Prosieguo dei lavori

Entro la prossima estate il DFI sottoporrà al Consiglio federale un documento di discussione che concretizzerà i parametri della riforma «Previdenza per la vecchiaia 2020» e ne analizzerà in modo approfondito le conseguenze finanziarie, sociali ed economiche. Al contempo, il DFI presenterà all’Esecutivo un rapporto sull’introduzione anticipata di un meccanismo di intervento. Su questa base verrà in seguito elaborato un progetto di riforma, che sarà posto in consultazione alla fine dell’anno.


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Jürg Brechbühl
Direttore dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali UFAS
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