Uso abusivo di armi: pubblici ministeri tenuti a segnalare militari potenzialmente violenti

Berna, 05.09.2012 - Il Consiglio federale intende migliorare lo scambio d’informazioni tra le autorità civili e militari al fine di prevenire impieghi abusivi di armi. I pubblici ministeri e i giudici segnaleranno quindi all’esercito i militari nei cui confronti sussiste il timore fondato che a causa di un procedimento penale in corso possano esporre a pericolo se stessi o terzi con l’arma da fuoco. Il relativo obbligo di comunicazione sarà disciplinato nel Codice di procedura penale. Questo è quanto propone il Consiglio federale nel rapporto in adempimento del postulato 12.3006 «Combattere l’utilizzo abusivo di armi» che ha adottato mercoledì.

A seguito di diversi omicidi commessi con armi da fuoco, nel gennaio 2012 il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di vagliare alcune questioni e possibili soluzioni. Innanzitutto occorreva esaminare le opzioni per migliorare lo scambio d'informazioni tra le autorità inquirenti e l'esercito.

L'esercito controlla già oggi se sussistono motivi che impediscano di cedere un'arma personale a persone soggette all'obbligo di leva o a militari. In caso affermativo, alla persona in questione non è consegnata nessuna arma o, se ne è già in possesso, l'arma le viene ritirata. La segnalazione attiva, da parte di pubblici ministeri e giudici, di militari potenzialmente violenti, proposta dal Consiglio federale, agevolerebbe il processo decisionale dell'Esercito.

Altri contenuti del rapporto
Nel suo rapporto il Consiglio federale propone inoltre di informare attivamente, mediante il sistema d'informazione in materia di armi della Confederazione (ARMADA), le competenti autorità militari e civili riguardo al rifiuto o alla revoca di autorizzazioni, anziché limitarsi a concedere loro un accesso on line. In seguito spetterebbe all'autorità competente eseguire gli ulteriori accertamenti e, se del caso, adottare le misure appropriate.

Infine, il rapporto giunge alla conclusione che non sarebbe opportuno introdurre un «divieto di possedere un'arma» più esteso. Le basi legali esistenti consentono agli uffici cantonali delle armi di decidere, in virtù di una sentenza penale o in caso di pericolo, il sequestro delle armi in possesso di una persona o il rifiuto di nuove richieste.


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