Programma di lotta ai matrimoni forzati: intensificare la collaborazione

Berna, 14.09.2012 - Il Consiglio federale ha varato un programma quinquennale per contenere il fenomeno dei matrimoni forzati in Svizzera. L’obiettivo è di rafforzare la collaborazione tra consultori, operatori del settore e scuole, e di colmare le lacune nei settori della prevenzione, della consulenza, della protezione e della formazione. Il programma è inteso quale complemento alla legge federale sulle misure contro i matrimoni forzati, approvata dalle Camere il 15 giugno scorso.

Il Consiglio federale ritiene che sia compito dello Stato e della società lottare contro i matrimoni forzati. Venerdì ha adottato il rapporto in adempimento della mozione Tschümperlin 09.4229 "Matrimoni forzati. Un aiuto efficace per le vittime" e del postulato Heim 12.3304 "Prevenzione dei matrimoni forzati" e lanciato un programma di lotta ai matrimoni forzati che prenderà il via nel 2013.

Creare reti operative
Il programma prevede, nell'arco di cinque anni, la predisposizione su tutto il territorio svizzero di "reti operative contro i matrimoni forzati", in seno alle quali insegnanti, operatori del settore e consultori collaborano e si scambiano regolarmente esperienze in materia di violenza domestica e d'integrazione. Una migliore collaborazione permetterà di sviluppare offerte e misure preventive, come ad esempio campagne di sensibilizzazione, sia per le diverse categorie di potenziali vittime sia per le persone che potrebbero esercitare pressioni a concludere un matrimonio forzato. S'intende inoltre migliorare la consulenza e potenziare la protezione delle vittime, ad esempio creando posti in rifugi per donne.

Per realizzare il programma di lotta ai matrimoni forzati, la Confederazione investirà nel periodo 2013-2018 complessivamente due milioni di franchi. Tale somma sarà prelevata dai crediti già attribuiti al Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), chiamato a condurre il progetto. L'Ufficio federale della migrazione aveva avviato già nel 2009 un progetto modello di minor entità incentrato sulla problematica dei matrimoni forzati, nell'intento di sviluppare strumenti e "buone pratiche" di sensibilizzazione.

Complemento alla nuova legge federale
Il programma federale costituisce un complemento alla nuova legge federale sulle misure contro i matrimoni forzati, di cui assicura il prolungamento a livello pratico. La legge prevede l'impugnazione d'ufficio dei matrimoni contratti senza la libera volontà di uno degli sposi ed esclude la possibilità di contrarre matrimoni con minorenni. Chiunque costringe una persona a contrarre un matrimonio è inoltre punito con una pena detentiva sino a cinque anni.

Il programma si fonda sullo studio delle cause, delle forme e dell'entità del fenomeno dei matrimoni forzati in Svizzera, svolto dalla "Maison d'analyse des processus sociaux" MAPS dell'Università di Neuchâtel su incarico della Confederazione. Il 9 agosto 2012 la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha presentato al pubblico i primi risultati dello studio.

Da quest'ultimo emerge che negli ultimi due anni si sono registrati in Svizzera oltre 700 casi di matrimoni forzati. In questi casi una persona è stata costretta a sposarsi o non era libera di vivere una relazione sentimentale di sua scelta. Sempre secondo lo studio, si sono avuti circa 700 casi di persone costrette a rimanere sposate contro la loro volontà.


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Regula Zürcher, Ufficio federale della migrazione, tel. +41 31 325 95 27



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