Il Consiglio federale adotta l'ordinanza sulle abitazioni secondarie

Berna, 22.08.2012 - Accogliendo l'iniziativa sulle abitazioni secondarie, il Popolo svizzero si è pronunciato a favore di una limitazione della costruzione di abitazioni secondarie. Ciò implica la modifica di diverse disposizioni legali. Al fine di chiarire rapidamente le questioni più impellenti, in data odierna il Consiglio federale ha adottato un'ordinanza, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2013. Essa disciplina, oltre alla costruzione di nuove abitazioni secondarie, il trattamento da riservare a quelle che esistevano già prima della votazione.

In data 11 marzo 2012, l'elettorato svizzero ha accolto l'iniziativa «Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie!». La costituzione federale è così stata integrata con una nuova disposizione sulla costruzione di abitazioni secondarie. Ciò si traduce nella modifica di alcune disposizioni legali. Per poter ristabilire al più presto la sicurezza giuridica, il Consiglio federale ha deciso di disciplinare in un'ordinanza le questioni più impellenti. Le nuove prescrizioni si applicheranno fino all'adozione della legge d'esecuzione relativa alla nuova disposizione costituzionale.

L'ordinanza disciplina la costruzione di nuove abitazione secondarie nei Comuni in cui la quota di tale tipo di alloggi ha già superato il venti per cento. Questi Comuni non possono più autorizzare abitazioni secondarie, a meno di vincolare la licenza di costruzione alla condizione di creare "letti caldi". Ciò presuppone che le abitazioni non siano strutturate e arredate individualmente e che vengano messe durevolmente a disposizione di clienti alle usuali condizioni di mercato ed esclusivamente per soggiorni di breve durata. Tali locazioni dovranno avvenire nel quadro di forme di alloggio strutturate oppure essere offerte da proprietari che vivono nello stesso edificio. In un allegato all'ordinanza sono elencati tutti i Comuni che rientrano nel suo campo di applicazione (cfr. link). L'ordinanza definisce inoltre la nozione di abitazione secondaria: è considerata tale un'abitazione non utilizzata permanentemente da persone domiciliate nel Comune o da persone a scopo di lavoro o di formazione.

A livello di ordinanza può essere disciplinata solo la costruzione di nuove abitazioni secondarie, ma non il trattamento da riservare a quelle esistenti. Eventuali limitazioni riguardanti le abitazioni costruite o autorizzate prima dell'accoglimento dell'iniziativa richiederebbero una base legale, perché inciderebbero sulla garanzia della proprietà, che è protetta dalla Costituzione. Rimangono pertanto possibili i cambiamenti di destinazione di abitazioni esistenti anche in Comuni con una quota di abitazioni secondarie superiore al venti per cento. L'ordinanza stabilisce che un cambiamento di destinazione è giustificato quando è in relazione a un trasferimento di domicilio o di stato civile, a un'eredità, oppure quando avviene nell'interesse della protezione di un abitato. L'ordinanza vieta tuttavia esplicitamente cambiamenti di destinazione abusivi di abitazioni esistenti come, per esempio, la vendita come abitazione secondaria di un'abitazione primaria, se ciò comporta la realizzazione di una nuova costruzione destinata a compensare la corrispondente riduzione di spazio abitativo. Se un edificio abitativo viene trasformato in un complesso di abitazioni secondarie e se, così facendo, il numero di abitazioni aumenta, ciò equivale a costruire nuove abitazioni secondarie, cosa che le autorità possono permettere solo in casi eccezionali.

A titolo eccezionale e nel rispetto di severi requisiti, l'ordinanza consente di trasformare immobili alberghieri esistenti in abitazioni secondarie non sfruttate a scopi turistici qualificati. Ciò presuppone che tali immobili siano stati costruiti originariamente come strutture alberghiere e siano stati sfruttati come tali per un periodo minimo di 25 anni. Inoltre, una perizia indipendente deve dimostrare che in futuro la struttura alberghiera non potrà più essere sfruttata in modo redditizio. La possibilità di un cambiamento di destinazione di strutture alberghiere esistenti è importante sotto il profilo delle politica economica e del turismo in quanto garantisce che, nel settore alberghiero, possa proseguire un sensato processo di mutamento strutturale.

L'ordinanza disciplina anche il cambiamento di destinazione di edifici quali rustici e maggenghi, utilizzati in passato a scopo agricolo. Nei Comuni con una quota di abitazioni secondarie superiori al venti per cento, tali costruzioni possono essere destinate a un altro scopo se esistevano già prima dell'11 marzo 2012.

Infine, l'ordinanza regola il trattamento da riservare ai cosiddetti piano regolatori speciali, necessari per i grandi progetti edilizi che hanno un impatto considerevole sullo sviluppo degli insediamenti. Le costruzioni pianificate sulla base di un simile piano regolatore speciale devono poter essere realizzate anche se l'11 marzo 2012 non era ancora stata rilasciata l'autorizzazione edilizia. Ciò a condizione che il piano regolatore speciale sia stato approvato prima della votazione sulle abitazioni secondarie e presenti un grado di dettaglio corrispondente a quello di un'autorizzazione edilizia.

Il Consiglio federale ha deciso di porre in vigore l'ordinanza il 1° gennaio 2013.


Indirizzo cui rivolgere domande

Stephan Scheidegger, Direttore supplente dell'Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE,
tel. 031 322 40 60, stephan.scheidegger@are.admin.ch



Pubblicato da

Il Consiglio federale
https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale.html

Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni
https://www.uvek.admin.ch/uvek/it/home.html

https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-45587.html