L'Agenzia internazionale dell'energia raccomanda alla Svizzera coerenza nell'attuazione della strategia energetica 2050

Berna, 03.07.2012 - L'abbandono graduale dell'energia nucleare pone importanti fide alla Svizzera. La prevista stabilizzazione del consumo di elettricità deve essere raggiunta mediante un ampio pacchetto di misure incisive. Ad esempio, sono necessari investimenti nel rinnovo e nel potenziamento delle infrastrutture del settore energetico. Inoltre l'integrazione del mercato svizzero in quello interno dell'UE e l'avvicinamento alla politica energetica e ambientale dell'Unione sono elementi a favore di un approvvigionamento energetico sicuro e competitivo. I prezzi dell'energia elettrica, finora soggetti a regolamentazione (modello dei prezzi di costo), devono essere sostituiti da un modello orientato al mercato. Sono queste alcune delle raccomandazioni che l'Agenzia internazionale dell'energia (AIE) rivolge alla Svizzera, sulla base della sua recente approfondita analisi della politica energetica elvetica. L'AIE esprime un giudizio positivo sull'approccio metodico alla strategia energetica 2050 e sul processo di selezione di un deposito in strati geologici profondi per le scorie radioattive. Maria van der Hoeven, direttore esecutivo dell'AIE, ha consegnato oggi il rapporto dell'Agenzia a Doris Leuthard.

Nel suo rapporto, l'AIE afferma che la Svizzera, per raggiungere gli obiettivi della nuova strategia energetica 2050, deve creare le basi a livello giuridico e regolatorio per garantire agli operatori del mercato condizioni quadro sicure a lungo termine. Per stabilizzare il consumo di elettricità, occorre ad esempio un contesto attrattivo, che rafforzi gli incentivi agli investimenti nelle reti e negli impianti di produzione di energia elettrica.

Come esempio di avvicinamento alla politica energetica dell'UE, l'AIE cita la partecipazione del mercato svizzero delle emissioni di CO2 al cosiddetto "Emission Trading Scheme" (ETS) dell'UE, come auspica anche il Consiglio federale. Affinché possano essere raggiunti gli obiettivi interni di riduzione del CO2, è necessario valutare in modo critico la loro compatibilità con i criteri economici. In particolare non vanno più agevolati i trasporti a scapito di altri settori. 

All'incirca ogni cinque anni, l'AIE procede a un'analisi approfondita (in-depth review) della politica energetica degli Stati membri. A questo scopo, tra il 21 e il 25 novembre 2011, un gruppo di 11 esperti internazionali è venuto in Svizzera per incontrare numerosi specialisti di autorità cantonali e federali, imprese del settore energetico, associazioni e altre organizzazioni (nel complesso 35 organizzazioni).

L'AIE ha esaminato attentamente obiettivi, strumenti e risultati della politica energetica in generale e nei settori cambiamenti climatici, efficienza energetica, energie fossili, energie rinnovabili, energia atomica, elettricità e ricerca. Nelle circa 140 pagine del rapporto (Energy Policies of IEA Countries - Switzerland, 2012 Review), tali aspetti sono oggetto di discussioni approfondite e analisi critiche, che si concludono con alcune raccomandazioni alla Svizzera.

Il rapporto dell'AIE costituisce pertanto un'analisi dettagliata della sfide che la politica energetica della Svizzera si trova ad affrontare dopo la decisione di abbandonare gradualmente il nucleare. Le osservazioni critiche, i giudizi positivi e le raccomandazioni concrete  servono da sostegno alla politica elvetica nella definizione del suo futuro in campo energetico.


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Marianne Zünd, portavoce UFE, tel. 031 322 56 75



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