Il Consiglio federale raccomanda di respingere l’iniziativa cleantech

Berna, 15.06.2012 - Il Consiglio federale respinge l’iniziativa cleantech. In data odierna ha approvato il relativo messaggio all’attenzione del Parlamento. Il Collegio è favorevole all’orientamento generale dell’iniziativa, vale a dire ad un aumento della quota di energie rinnovabili e a una maggiore efficienza energetica. Esso intende tuttavia realizzare questi obiettivi mediante la strategia energetica 2050 che sarà posta in consultazione alla fine di quest’estate e sottoposta al Parlamento l’anno prossimo.

L'obiettivo dell'iniziativa popolare "Nuovi posti di lavoro grazie alle energie rinnovabili (Iniziativa cleantech)", depositata il 6 settembre 2011, è di aumentare rapidamente la quota di energie rinnovabili. Entro il 2030 tale quota dovrebbe coprire almeno la metà del consumo di energia complessivo e, a lungo termine, riuscire ad assicurare l'intero approvvigionamento energetico svizzero. Per raggiungere questo traguardo, l'iniziativa esige la definizione di obiettivi intermedi vincolanti, volti a promuovere progetti innovativi e investimenti nel settore dell'energia come anche a migliorare l'efficienza energetica.

Il Consiglio federale reputa che la legislazione attualmente in vigore, o perlomeno l'orientamento deciso, soddisfi le richieste dell'iniziativa per una maggiore promozione della ricerca e un inasprimento delle prescrizioni di consumo per impianti, veicoli e apparecchi. Inoltre, esso è dell'avviso che il termine del 2030 sia troppo ravvicinato per consentire di aumentare la quota delle energie rinnovabili al 50 per cento. Una trasformazione così rapida del sistema energetico comporterebbe inoltre costi supplementari.

Il Collegio condivide gli obiettivi dell'iniziativa, ma intende raggiungerli con la strategia energetica 2050 impostata in modo globale e a lungo termine. Attualmente, è in fase di elaborazione il primo pacchetto di misure della strategia energetica, che sarà posto in consultazione alla fine dell'estate di quest'anno e sottoposto alle Camere con il relativo messaggio l'anno prossimo. Le scadenze stabilite per la trattazione dell'iniziativa non permettono al Governo di presentare in tempo la strategia energetica 2050 quale controprogetto diretto o indiretto.


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