Qualità delle perizie psichiatriche nell’AI

Berna, 07.06.2012 - Su incarico dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali UFAS, un gruppo di ricerca delle Cliniche psichiatriche universitarie di Basilea ha analizzato la qualità di un certo numero di perizie eseguite dall’AI negli anni 2008 e 2009 su persone affette da disturbi psichici. I risultati principali emersi dallo studio sono due: vi sono lacune al livello della qualità formale e differenze regionali. In base a questi elementi sono state elaborate – e nel frattempo introdotte – linee direttive sulla qualità per le perizie psichiatriche nell’assicurazione invalidità, vincolanti per tutti i medici che eseguono perizie per l’AI. Fra un paio d’anni si procederà a una seconda valutazione per stabilire se l’introduzione di queste linee direttive ha permesso di compiere qualche passo avanti in termini di qualità.

Per i medici non è per nulla semplice eseguire una perizia su persone affette da disturbi psichici, poiché la qualità dell’esame clinico dipende molto dalla motivazione e dalla collaborazione dell’assicurato. Se negli esami somatici con diagnostica per immagini (p. es. tomografia a risonanza magnetica o computerizzata) è possibile ottenere riscontri oggettivi, in psichiatria la situazione è ben diversa. Un compito particolarmente difficile è valutare le capacità funzionali di assicurati con problemi psichici, dato che finora, in quest’ambito, non esistevano direttive o test scientificamente validati. Nell’assicurazione invalidità la capacità funzionale svolge un ruolo fondamentale in particolare per determinare la capacità al guadagno degli assicurati.

Nel quadro del programma di ricerca sull’assicurazione invalidità (PR-AI) è stata analizzata la situazione attuale della qualità delle perizie psichiatrico-assicurative dell’AI basandosi su incarti del 2008 e del 2009. Lo studio ha messo in evidenza alcune lacune formali e differenze regionali. Si è infatti constatato che in molti casi le domande sul grado delle attività che gli assicurati possono svolgere autonomamente e sul modo in cui questi percepiscono e affrontano la loro malattia non vengono trattate. Altrettanto spesso manca l’apprezzamento medico-assicurativo delle loro capacità e risorse funzionali. Inoltre, in ambito pluridisciplinare le perizie dei singoli specialisti non vengono sempre considerate in modo adeguato.

I provvedimenti dell’AI tesi all’integrazione professionale degli assicurati affetti da disturbi psichici si basano innanzitutto sulla valutazione psichiatrica. Il loro successo dipende dunque fortemente dalla qualità delle perizie psichiatriche. Per questo motivo un gruppo di lavoro costituito da psichiatri delle associazioni svizzere di psichiatria e della Suva, con il patrocinio della Società svizzera di psichiatria e psicoterapia (SSPP), ha elaborato linee direttive per le perizie psichiatriche nell’AI.

Queste linee direttive – introdotte dall’AI, in collaborazione con i medici delle associazioni di categoria – rispondono a un forte bisogno dell’assicurazione e dei medici specialisti di migliorare la riproducibilità, la qualità e la trasparenza delle perizie. Le linee direttive della SSPP possono inoltre servire quale schema per gli organi di esecuzione dell’AI preposti al controllo della qualità delle perizie psichiatriche. Esse sono vincolanti per tutti i medici che eseguono perizie psichiatriche per l’AI.

Trascorso un certo periodo, si dovrà procedere a una nuova analisi per verificare se le misure adottate hanno veramente permesso di migliorare la qualità delle perizie psichiatriche dell’AI.


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