Vedove e vedovi: buona la situazione economica generale

Berna, 04.04.2012 - In Svizzera la perdita del coniuge non comporta necessariamente un peggioramento della situazione economica, soprattutto grazie alle rendite dell’assicurazione per i superstiti e al crescente tasso di attività delle donne. È quanto conclude il Consiglio federale in un rapporto sulla situazione economica delle vedove e dei vedovi in Svizzera, che fornisce informazioni di base per la 12a revisione dell’AVS.

Nel rapporto, elaborato in adempimento del postulato di una commissione parlamentare, sono integrati i risultati di uno studio dell’università di Ginevra, che ha analizzato i dati fiscali di nove Cantoni collegandoli con quelli dei registri AVS. L’esame della situazione economica delle persone prima e dopo il decesso del coniuge dimostra che la perdita di reddito causata da un decesso è ben coperta. A titolo di paragone, un divorzio o una separazione hanno ripercussioni finanziarie più gravi.

Dall’analisi del reddito complessivo è emerso che in generale i beneficiari di una rendita per superstiti si trovano in una buona situazione finanziaria, con un reddito superiore a quello mediano delle persone non vedove in condizioni equiparabili (stato civile, fascia d’età, presenza o meno di figli). Con un reddito complessivo di circa 80 000 franchi, una beneficiaria di rendita vedovile dispone di quasi 20 000 franchi in più rispetto a una donna sola con figli. Analogamente, con circa 100 000 franchi, un beneficiario di rendita vedovile dispone di un reddito mediano superiore di 30 000 franchi rispetto a quello di un uomo solo con figli che non percepisce alcuna rendita.

Inoltre, le donne beneficiano più spesso degli uomini di una rendita per superstiti del 1° pilastro, poiché per loro valgono condizioni di diritto più generose. In effetti, i vedovi hanno diritto a una rendita per superstiti solo finché l’ultimo figlio compie 18 anni, mentre in linea di massima le vedove continuano a percepire questa prestazione fino all’ottenimento della rendita di vecchiaia AVS. Di conseguenza, solo il 13 per cento dei vedovi dispone di una rendita per superstiti del 1° pilastro, a fronte dell’88 per cento delle vedove. Circa il 66 per cento delle vedove beneficiarie di una rendita del 1° pilastro esercita un’attività lucrativa, contro il 90 per cento dei vedovi. A titolo di raffronto, il tasso di attività è più elevato tra le donne sole non vedove ed è invece inferiore tra le donne sposate. La presenza di figli nell’economia domestica è un fattore che induce le persone vedove a lavorare di più.

La maggiore partecipazione delle donne all’attività lucrativa e la mutata ripartizione dei compiti familiari e professionali fanno ormai propendere il Consiglio federale per una copertura più mirata del rischio di decesso. In futuro si dovrà tenere maggiormente conto dell’evoluzione del contesto e del quadro demografico rispetto all’epoca dell’istituzione, nel 1948, delle rendite dell’AVS per vedove e per orfani e, nel 1997, della rendita per vedovi.


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