Il Consiglio federale approva il rapporto su CO2 e corporate governance

Berna, 02.03.2012 - Il Consiglio federale ha approvato il 2 marzo 2012 il rapporto «CO2 e corporate governance». Il Governo non ritiene opportuno un adattamento delle basi giuridiche per agevolare l’integrazione delle emissioni di CO2 nella corporate governance. Un postulato accolto dal Consiglio nazionale nel 2009 aveva chiesto di approfondire la questione.

La corporate governance (governo d'impresa) obbliga i consigli d'amministrazione e i consigli direttivi a osservare, nei confronti degli investitori, i principi di una buona gestione aziendale. Essa include misure obbligatorie e volontarie come il rispetto di leggi e norme, l'applicazione di standard e raccomandazioni riconosciuti e l'elaborazione e l'osservanza di linee guida per le proprie aziende. In quest'ambito risulta importante comunicare le informazioni relative alle aziende, in particolare per quanto concerne lo stato patrimoniale, il reddito e la situazione finanziaria, gli obiettivi aziendali, i rapporti di proprietà, i fattori di rischio e le strutture di corporate governance.

Sulla base di questo quadro, l'ex consigliere nazionale Markus Zemp aveva chiesto in un postulato depositato nel 2007 (07.3661) di esaminare se il gas serra CO2 potesse costituire parte integrante della corporate governance.

Il 2 marzo 2012 il Consiglio federale ha approvato il rapporto «CO2 e corporate governance» e ha chiesto di togliere di ruolo il postulato.

Il Consiglio federale vuole promuovere la corporate social responsibility

Secondo il rapporto, le basi giuridiche che disciplinano la corporate governance non prevedono la pubblicazione di informazioni ambientali. Il Consiglio federale non considera opportuno adeguare tali basi per agevolare l'integrazione delle emissioni di CO2 nella corporate governance e giunge alla conclusione che le questioni sollevate rientrano piuttosto nell'ambito della corporate social responsibility (responsabilità sociale d'impresa).

La responsabilità sociale d'impresa prevede anche la diffusione di informazioni sulle emissioni di CO2, sulle misure di riduzione, sui rischi inerenti ai cambiamenti climatici e sulle strategie per affrontarli. L'apposita rendicontazione avviene tuttavia su base volontaria, ma per ragioni di immagine le aziende sono sempre più disposte a diffondere tali informazioni. L'obiettivo è quello di una loro standardizzazione. Il Consiglio federale è disposto a impegnarsi per una maggiore armonizzazione nell'ambito delle iniziative già avviate.


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Andrea Burkhardt, capo della divisione Clima, Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), tel. 031 322 64 94



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