Messaggio concernente la cooperazione internazionale 2013-2016

Berna, 15.02.2012 - Il 15 febbraio 2012 il Consiglio federale ha approvato il Messaggio concernente la cooperazione internazionale 2013-2016 da presentare al Parlamento. Il messaggio raccoglie per la prima volta in un unico documento i compiti dell'aiuto umanitario, della cooperazione allo sviluppo, dei provvedimenti di politica economica e commerciale nell'ambito della cooperazione allo sviluppo e della cooperazione con l'Europa dell'Est. L'obiettivo principale resta la riduzione della povertà. In futuro la Svizzera intende intensificare il suo impegno nei contesti più fragili e fornire un contributo alla gestione delle crisi globali, che rappresentano un grave pericolo per le prospettive di sviluppo dei Paesi poveri.

Secondo il mandato costituzionale di politica estera, da cinquant'anni la Confederazione mette a disposizione dei Paesi poveri il proprio aiuto in caso di crisi umanitarie e di problemi legati alla povertà e allo sviluppo. Nonostante i progressi in parte notevoli compiuti dai Paesi in sviluppo, ad oggi circa due miliardi di persone continuano a vivere con meno di due dollari americani al giorno. In Europa dell'Est e in Asia centrale i processi di riforma in campo democratico e costituzionale sono ancora in corso. L'instabilità regionale potrebbe avere ripercussioni negative anche in Svizzera, ad esempio per quanto concerne la migrazione e la sicurezza.

Il Consiglio federale ritiene che un Paese con forti legami a livello mondiale come la Svizzera debba puntare a una cooperazione internazionale allo sviluppo particolarmente solida. La Svizzera contribuisce ad affrontare i rischi globali e i problemi legati alla povertà per ragioni di solidarietà oltre che per un suo comprensibile interesse. Sicurezza, benessere e qualità della vita in Svizzera dipendono infatti in larga misura dallo sviluppo di altre regioni del mondo.

La cooperazione internazionale comprende l'aiuto umanitario (Direzione dello sviluppo e della cooperazione DSC), la cooperazione tecnica e l'aiuto finanziario (DSC), i provvedimenti di politica economica e commerciale nell'ambito della cooperazione allo sviluppo (Segreteria di Stato dell’economia SECO) e la cooperazione con l'Europa dell'Est (DSC/SECO). Per la prima volta i relativi crediti quadro vengono sottoposti dal Consiglio federale all'approvazione del Parlamento in un unico documento.  

La cooperazione internazionale allo sviluppo della Svizzera ha lo scopo di prevenire crisi, conflitti e catastrofi e di contribuire ad affrontarli. Essa deve inoltre garantire l'accesso a risorse e servizi alle fasce più povere della popolazione, promuovere una crescita economica sostenibile, sostenere la transizione verso sistemi democratici basati su un'economia di mercato e infine favorire una globalizzazione favorevole allo sviluppo, rispettosa dell'ambiente e socialmente sostenibile. 

La Svizzera concentra inoltre il proprio aiuto in Paesi e regioni con strutture statali fragili, in quanto la loro mancanza, che si traduce in governi deboli, assenza di sicurezza giuridica e corruzione, acuisce le problematiche legate alla povertà. Il contributo della Svizzera continua a essere fortemente orientato alla gestione dei rischi, in quanto i Paesi in sviluppo sono particolarmente esposti a rischi globali come i mutamenti climatici, la scarsa sicurezza alimentare e la penuria idrica nonché alla mancanza di assistenza sanitaria e a problemi legati alla migrazione e all'instabilità politica. I sei programmi globali della Svizzera individuano soluzioni innovative per le nuove sfide globali, agendo sulla negoziazione di regole internazionali che influenzano anche le prospettive future della Svizzera.  

A febbraio 2011 il Parlamento ha deciso di portare entro il 2015 i fondi destinati all'aiuto pubblico allo sviluppo allo 0,5 per cento del reddito nazionale lordo (RNL). Con tale aumento la Svizzera si colloca nella media dei Paesi OCSE (media OCSE nel 2010: 0.49%). Il Parlamento prevede dunque per il periodo 2013-2016 impegni per un volume pari a 11,35 miliardi di franchi. Nel 2010 i fondi impiegati ammontavano al 3 per cento circa delle spese della Confederazione.   

Per ulteriori informazioni:              
Martin Fässler, capo dello Stato maggiore di Direzione, Direzione dello sviluppo e della cooperazione, DSC, Tel. +41 (0)31 322 34 23
Daniel Birchmeier, responsabile Questioni strategiche, Segreteria di Stato dell'economia SECO, Tel. +41 (0)31 324 08 99


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