Il Consiglio federale approva la nuova Strategia per uno sviluppo sostenibile

Berna, 27.01.2012 - Nel corso della seduta di mercoledì, il Consiglio federale ha adottato la sua nuova «Strategia per uno sviluppo sostenibile 2012-2015», in cui definisce un piano d’azione con misure concrete per la politica dei prossimi quattro anni.

Tramite la nuova «Strategia per uno sviluppo sostenibile», la quarta dal 1997, il Consiglio federale rafforza il suo impegno a favore dello sviluppo sostenibile in Svizzera, definendo il programma di lavoro per i prossimi quattro anni. La Strategia rappresenta inoltre un importante contributo della Svizzera in vista della Conferenza dell’ONU sullo sviluppo sostenibile che si terrà a Rio de Janeiro nel giugno del 2012 («Rio +20»), poiché in merito al tema centrale della Conferenza («Economia verde»), il documento presenta i piani politici del Consiglio federale a riguardo. La Strategia viene ora pure integrata nel programma di legislatura, assumendo così una maggiore valenza istituzionale.

Il piano d’azione al centro dell’attenzione

Il piano d’azione, che rappresenta l’elemento cardine della Strategia, elenca le misure adottate per le dieci sfide principali, proponendo delle soluzioni, ad esempio, in relazione al potenziamento della protezione del clima, all’invecchiamento della popolazione o alla stabilità delle finanze pubbliche. Oltre ai provvedimenti più importanti già in fase di attuazione, il piano d’azione presenta 16 nuove misure appena approvate dal Consiglio federale (cfr. allegato al presente comunicato stampa). La «Strategia energetica 2050» dovrebbe consentire, ad esempio, un approvvigionamento energetico sicuro e a lungo termine. Il «Mobility pricing» mira a garantire sufficienti finanziamenti per le infrastrutture di traffico e a attenuare i problemi di capacità sulla rete stradale e ferroviaria. I principi dello sviluppo sostenibile dovrebbero inoltre essere presi maggiormente in considerazione nella ricerca e nei percorsi formativi degli istituti accademici svizzeri. Il sistema fiscale dovrà poi essere gestito in maniera “più ecologica”, senza incidere però sulla forza economica. L’ulteriore sviluppo della politica d’integrazione dovrà continuare a sostenere la coesione sociale. Nell’ambito del rafforzamento della cooperazione allo sviluppo, infine, i programmi dovranno essere maggiormente focalizzati sull’«economia verde».

Non tutte le politiche settoriali stanno progredendo secondo i principi dello sviluppo sostenibile

La Strategia presenta pure un bilancio complessivo della politica svizzera dello sviluppo sostenibile negli ultimi venti anni. In alcuni settori, come ad esempio gli acquisti pubblici e l’edilizia, ci si sta muovendo verso la sostenibilità, tuttavia il sistema di monitoraggio dello sviluppo sostenibile MONET mostra anche che la Svizzera deve ancora compiere passi significativi verso questo obiettivo in molti ambiti.

Continuare a utilizzare strumenti consolidati

Gli strumenti risultati efficaci nel corso degli anni fanno parte della Strategia e devono essere impiegati anche in futuro: con il monitoraggio della sostenibilità si possono infatti evidenziare mutamenti in diversi settori. La valutazione della sostenibilità chiarisce le ripercussioni economiche, sociali e ambientali dei progetti della Confederazione. Inoltre, offre un sostegno anche ai futuri processi di promozione cantonale, regionale e comunale (Agenda 21 locale) dello sviluppo sostenibile promossi dalla Confederazione, intensificando il dialogo con i rappresentanti dell’economia, del mondo scientifico e della società civile. L’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) è incaricato del coordinamento generale.


Indirizzo cui rivolgere domande

Daniel Wachter, Caposezione Sviluppo sostenibile,
Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE, tel. 079 351 63 68
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