Il Consiglio federale esamina una riforma fiscale ecologica

Berna, 01.12.2011 - Il Consiglio federale intende esaminare in maniera approfondita come ristrutturare il sistema fiscale, gravare in misura maggiore le attività indesiderate (ad es. il consumo di energia e l’inquinamento ambientale) e come sgravare invece le attività auspicate (ad es. il lavoro e gli investimenti). L’insieme delle economie domestiche e delle imprese non dovrebbe pagare complessivamente più imposte, bensì altre imposte. Così, il prodotto della riforma fiscale ecologica sarebbe compensato con riduzioni delle imposte e delle tasse oppure ridistribuito tra le economie domestiche e le imprese. Il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale delle finanze (DFF) di analizzare entro metà 2012, d’intesa con il Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) e il Dipartimento federale dell’interno (DFI), diverse varianti di riforma fiscale ecologica e di sottoporgli raccomandazioni sull’ulteriore modo di procedere.

Secondo il Consiglio federale la riforma fiscale ecologica costituirebbe un importante strumento di raggiungimento degli obiettivi della nuova strategia energetica 2050. La riforma creerebbe incentivi volti alla riduzione del consumo di energia. Inoltre verrebbe migliorata la garanzia dell'approvvigionamento.

Attualmente i costi esterni del consumo individuale di energia, come le emissioni di CO2, gli inquinamenti ambientali e i rischi non coperti di incidente, sono accollati alla società. Questi costi non sono compresi nel prezzo della fonte energetica e non sono pertanto presi in considerazione nel consumo. Grazie a una riforma fiscale ecologica questi costi esterni di produzione e di consumo di energia saranno internalizzati. Per il tramite di una tassa, a ogni fonte energetica potranno essere addossati i propri costi esterni, creando in tal modo i giusti incentivi per i consumatori e i produttori.

Miglioramento della competitività

Oltre a motivi di politica energetica e ambientale anche considerazioni economiche si esprimono a favore di una ristrutturazione del sistema fiscale. Per il tramite della riforma fiscale ecologica è possibile incrementare la competitività e la capacità di innovazione dell'economia svizzera, creando incentivi a favore di investimenti in tecnologie promettenti e a favore di un cambiamento strutturale per un'economia sostenibile, verde e competitiva.

La condizione per rafforzare la competitività e la forza d'innovazione dell'economia svizzera è data dal fatto che la riforma fiscale ecologica dovrebbe essere attuata in maniera neutrale dal profilo del bilancio e possibilmente senza incidere sull'aliquota fiscale. La restituzione delle entrate di una tassa sull'energia deve essere effettuata principalmente mediante riduzioni di imposte e di tasse. A parte il cambiamento della struttura fiscale, complessivamente non dovrebbe quindi risultare alcun aumento dell'onere fiscale per le economie domestiche e le imprese. Nell'ipotesi ideale verrebbero ridotte le imposte che hanno le maggiori ripercussioni negative sulle decisioni in ambito di lavoro, di risparmio, di investimento e di piazza. Si potrebbero così realizzare utili positivi in termini di benessere e di crescita. Oltre alla riduzione, rispettivamente alla soppressione di imposte e di tasse esistenti, dovrà parimenti essere analizzata una ridistribuzione proporzionale dei proventi alla popolazione e alle imprese.


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Martin Baur, economista / Divisione basi fiscali, Amministrazione federale delle contribuzioni AFC, +41 31 325 12 31, martin.baur@estv.admin.ch



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