Chiuso il procedimento penale a carico di società del gruppo Alstom

Berna, 22.11.2011 - Dopo due anni d’indagini, il Ministero pubblico della Confederazione MPC ha chiuso con decisione passata in giudicato il procedimento penale condotto nei confronti di due società del gruppo Alstom. Il MPC ha emesso nei confronti di Alstom Network Svizzera SA (ex Alstom Prom SA) un decreto d’accusa per infrazione all’articolo 102 capoverso 2 in combinato disposto con l’articolo 322septies del Codice penale, condannando la società a una multa di 2,5 milioni di franchi e al risarcimento di un importo di 36,4 milioni di franchi.

Nel decreto d'accusa Alstom Network Svizzera SA è riconosciuta colpevole di non avere preso, dopo l'entrata in vigore nell'ottobre 2003 dell'articolo 102 CP, tutte le misure organizzative ragionevoli e indispensabili per impedire il versamento di tangenti a pubblici ufficiali stranieri in Lettonia, Tunisia e Malesia. Per la violazione di questa disposizione, alla società è inflitta una multa di 2,5 milioni di franchi svizzeri. La società è inoltre condannata a versare 36,4 milioni di franchi svizzeri a titolo di risarcimento e le spese procedurali addossatele per un importo di circa 95'000 franchi svizzeri. Avendo Alstom Network Svizzera SA rinunciato a impugnare la decisione, il decreto d'accusa è passato in giudicato.

Il procedimento penale, inizialmente condotto nei confronti d'ignoti e quindi abbandonato, è stato riaperto nel maggio 2008 ed esteso per titolo di riciclaggio aggravato di denaro (art. 305bis n. 2 CP), corruzione di pubblici ufficiali stranieri (art. 322septies CP) e amministrazione infedele (art. 158 CP) all'ex compliance manager di Alstom. Nel luglio 2009, in seguito a una prima analisi del consistente materiale probatorio sequestrato nell'agosto 2008, in particolare presso la sede di Alstom a Baden, il procedimento è stato esteso alle società Alstom Network Svizzera SA e Alstom SA, Francia, per presunta commissione di un reato di cui all'articolo 102 CP.

L'accurata inchiesta penale condotta dal Ministero pubblico della Confederazione tra il 2008 e il 2011 verteva su attività del compliance manager e, dal luglio 2009, delle società imputate, nei campi delle centrali elettriche «Power» e «Power Services». Alla fine, le indagini si sono estese a una quindicina di Paesi. Di conseguenza il Ministero pubblico della Confederazione ha presentato numerose domande di assistenza giudiziaria ad autorità inquirenti estere. Nell'ambito delle indagini svolte si è accertato che il gruppo, pur avendo adottato un codice di compliance fondamentalmente confacente, non applicava la propria normativa con il necessario rigore e pertanto non aveva impedito atti di corruzione in Lettonia, Tunisia e Malesia. Grazie all'inchiesta penale è emerso che consulenti cui Alstom faceva capo in virtù di contratti di consulenza nei tre Paesi riversavano una parte consistente dei loro onorari di risultato a decisionisti stranieri per indurli a concedere vantaggi ad Alstom.

Il procedimento penale, condotto anche nei confronti della casa madre francese del gruppo Alstom, è stato abbandonato per quanto attiene alle attività svolte in Lettonia, Tunisia e Malesia in virtù dell'articolo 53 CP, con parallelo addossamento alla società delle relative spese procedurali a carico di Alstom SA. Per il Ministero pubblico della Confederazione, Alstom SA è certo corresponsabile, quale struttura centrale del gruppo, delle carenze organizzative riscontrate. Tuttavia, avendo Alstom SA versato un risarcimento pari a 1 milione di franchi svizzeri e assunto le restanti spese procedurali, il Ministero pubblico della Confederazione ha rinunciato a condannare Alstom SA unitamente ad Alstom Network Svizzera SA per le accertate attività di corruzione. La decisione di rinunciare a una condanna di Alstom SA è stata presa in particolare anche in considerazione della disponibilità a cooperare di cui essa ha dato prova e dalle decisive migliorie introdotte nei processi di gestione della compliance interna prima e dopo l'avvio dell'inchiesta penale. 

Nell'ambito del complesso di procedimenti condotti nei confronti di Alstom Network Svizzera SA e di Alstom SA, il Ministero pubblico della Confederazione ha indagato, in stretta collaborazione con la Polizia giudiziaria federale, su altri dodici progetti svolti nel settore delle centrali elettriche sui cinque continenti. Pur avendo costatato altre violazioni della normativa interna in materia di compliance, il Ministero pubblico della Confederazione non ha però potuto comprovare altri atti di corruzione per il periodo successivo all'entrata in vigore dell'articolo 102 CP, nonostante il dispiego d'indagini considerevoli. Per quanto attiene ai progetti indagati, il procedimento avviato nei confronti delle due società del gruppo Alstom imputate è stato abbandonato per insussistenza di reato (art. 319 cpv. 1 lett. a CPP) e, anteriormente all'ottobre 2003, per non punibilità delle società (art. 319 cpv. 1 lett. b CPP), senza indennizzo e con addossamento delle relative spese procedurali alle due società in questione del gruppo Alstom.

Per quanto possibile e consentito nella loro posizione d'imputate, nel corso del procedimento Alstom Network Svizzera SA e Alstom SA hanno viepiù cooperato con le autorità inquirenti dando seguito alle richieste d'informazioni, producendo la documentazione sollecitata e acconsentendo nella maggior parte dei casi all'esecuzione semplificata di domande di assistenza giudiziaria provenienti dall'estero. Il gruppo ha inoltre ammesso determinate carenze nell'organizzazione della compliance e si è notevolmente adoperato, a seguito del procedimento ora concluso, per rimediare alle carenze costatate in materia di lotta alla corruzione. Tale atteggiamento di Alstom ha notevolmente favorito il rapido progresso delle indagini e quindi anche la conclusione del procedimento illustrata.

L'importo pagato da Alstom SA a titolo di riparazione ai sensi dell'articolo 53 CP, pari complessivamente a 1 milione di franchi svizzeri, è stato versato al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). La somma sarà destinata a progetti realizzati dal CICR in Tunisia, Lettonia e Malesia in ragione di un terzo per ognuno di questi Paesi. Le spese occasionate dall'abbandono dei procedimenti a carico delle due società del gruppo Alstom, pari a 90'000 franchi svizzeri circa, sono state addossate, in solido, alle due società. Anche questa decisione è passata in giudicato a seguito della rinuncia all'impugnazione.

Nell'ambito del procedimento penale a carico di Alstom e di altre società operanti sulla scena internazionale, il Ministero pubblico della Confederazione ha avuto modo di accertare che il ricorso ad agenti attivi, specialmente su commissione, in Paesi ad alto indice di corruzione (cfr. indice di percezione della corruzione pubblicato da Transparency International) comporta un notevole rischio di perseguimento penale per i gruppi d'imprese. Il rischio può essere ridotto a misura di legge soltanto con un impegno considerevole nel settore della compliance e con un'attuazione e un controllo rigorosi di una pertinente e rigida normativa interna.


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