Il Consiglio federale getta le basi per un inasprimento della legge sui cartelli

Berna, 16.11.2011 - Il 16 novembre 2011 il Consiglio federale ha stabilito i punti essenziali della revisione della legge sui cartelli (LCart). In base alla nuova regolamentazione, le decisioni in materia di concorrenza dovranno essere più conformi ai principi dello Stato di diritto e le forme particolarmente dannose di accordi di cartello dovranno essere vietate. Inoltre, le fusioni dovranno poter essere vietate o vincolate a oneri e condizioni se comportano un notevole intralcio della concorrenza che non è compensato da guadagni di efficienza. La revisione della LCart mira ad accelerare e migliorare le procedure, in modo da intensificare la concorrenza in Svizzera e rafforzare la piazza economica a lungo termine.

Il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale dell'economia (DFE) di redigere, entro l'inizio del 2012, un messaggio sulla revisione della LCart che tenga conto delle proposte del capo del DFE Johann N. Schneider-Ammann. In base ai risultati delle tre consultazioni effettuate, il messaggio dovrà concentrarsi sui seguenti elementi:

  • Adeguamento dell'articolo 5 LCart: il Consiglio federale ha confermato la propria decisione di modificare la legge sui cartelli introducendo un divieto parziale dei cartelli con possibilità di giustificazione degli stessi. Il divieto parziale dei cartelli riguarda i cinque tipi di accordi già oggi sanzionabili. Nella consultazione sono state particolarmente controverse le possibilità di giustificazione in caso di isolamento territoriale e il trasferimento alle imprese dell'onere della prova per i motivi di giustificazione. Le possibilità di giustificazione dovranno essere disciplinate in un'ordinanza. Per quanto riguarda la ripartizione dell'onere della prova, si dovrà specificare quali elementi di valutazione l'impresa deve e può presentare a priori al tribunale e in quali casi l'Autorità della concorrenza incaricata dell'inchiesta si trova in una posizione migliore - anche grazie all'impiego dei suoi strumenti d'inchiesta - per fornire gli elementi di valutazione necessari al tribunale.

  • Controllo di concentrazioni di imprese: i criteri in base ai quali vengono giudicate le concentrazioni devono essere modificati. A tale scopo è prevista l'introduzione del test SIEC ("significant impediment to efficient competition"), già utilizzato abitualmente in Europa. Le fusioni possono essere vietate o vincolate a condizioni e oneri se comportano un notevole intralcio della concorrenza che non è compensato da guadagni di efficienza. A differenza dello status quo, il test SIEC permette di effettuare un esame completo degli effetti negativi e positivi di una concentrazione.

  • Riduzione della sanzione in presenza di programmi di compliance: il Consiglio federale intende accordare una riduzione della sanzione alle imprese che possono dimostrare di aver istituito un programma efficace per la prevenzione di infrazioni al diritto dei cartelli. È invece contrario all'adozione di ulteriori misure come le sanzioni penali nei confronti dei collaboratori. In tal modo il Consiglio federale tiene conto del risultato negativo della consultazione in merito alle possibilità di attuazione delle richieste della mozione Schweiger. Il Consiglio federale presenterà al Parlamento, in un rapporto destinato ad adempiere la seconda parte della mozione Schweiger, le modalità con cui si potrebbe attuare sul piano legale il perseguimento penale delle persone fisiche in caso di infrazioni al diritto dei cartelli e gli argomenti che si oppongono a questa scelta.

  • Riforma istituzionale: l'Autorità della concorrenza, incaricata di condurre le inchieste in materia di cartelli, dovrà essere concepita come istituto giuridicamente indipendente per la sorveglianza dell'economia. In tal modo non sarà condizionata dall'influenza della politica nelle indagini vertenti su limitazioni della concorrenza e nell'esame delle iniziative di concentrazione d'imprese, di cui sarà direttamente responsabile. La funzione di istanza decisionale per gli accordi di cartello illeciti e gli abusi di posizione dominante sul mercato sarà ricoperta in futuro da una Camera per il diritto della concorrenza integrata nel Tribunale amministrativo federale. Il collegamento con la pratica sarà garantito dalla presenza di giudici con conoscenze di economia industriale ed esperienza nel mondo imprenditoriale.

Dal punto di vista del contenuto, il messaggio proporrà a un avvicinamento agli standard internazionali in materia di diritto dei cartelli. Di conseguenza, migliora anche le prospettive per un buon funzionamento dell'accordo di cooperazione in materia di concorrenza in fase di negoziazione con l'UE. La riforma istituzionale persegue un maggior rispetto dei principi dello Stato di diritto attraverso una migliore separazione tra l'autorità d'inchiesta e l'istanza decisionale. La nuova regolamentazione istituzionale consentirà inoltre un'accelerazione delle procedure in questo ambito. Il divieto parziale dei cartelli con possibilità di giustificazione degli stessi contribuirà a ravvivare la concorrenza.

La decisione odierna del Consiglio federale si fonda sulla valutazione di tre procedure di consultazione condotte in merito alla revisione della LCart. In occasione dell'ultima revisione della legge sui cartelli, risalente al 2003, il legislatore aveva previsto una valutazione della normativa dopo un periodo di cinque anni. Da questa valutazione è risultato che l'attuale regolamentazione istituzionale non rispecchia più lo sviluppo del contenuto del diritto dei cartelli, ma che sono possibili anche nella LCart adeguamenti puntuali a livello di contenuto. In secondo luogo, nell'autunno 2010, il Parlamento ha definitivamente approvato la mozione Schweiger che chiedeva una riduzione della sanzione per le imprese che istituiscono programmi efficaci per il rispetto della legislazione sui cartelli (cosiddetti programmi di compliance). Secondo la mozione si dovranno inoltre introdurre nella legge sanzioni penali nei confronti delle persone fisiche che partecipano attivamente ad accordi di cartello con i loro concorrenti. Infine, il 17 agosto 2011, il Consiglio federale ha deciso che, attraverso opportuni adeguamenti nel diritto dei cartelli, si dovrà ottenere un migliore trasferimento dei vantaggi d'acquisto nella zona euro dovuti alla forza del franco. Il 5 ottobre 2011 si è svolta una conferenza consultiva in proposito.


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Aymo Brunetti, capo della Direzione della politica economica, SECO, tel. 031 322 21 40



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