Conclusa la sesta visita in Svizzera del Comitato per la prevenzione della tortura

Berna, 20.10.2011 - Giovedì la delegazione del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti ha concluso la sua sesta visita in Svizzera. Durante il soggiorno di 10 giorni la delegazione ha visitato vari istituti di esecuzione delle pene nei Cantoni di Berna, Ginevra, Turgovia, Vaud, Zugo e Zurigo.

La delegazione ha ispezionato il reparto di sorveglianza dell'Insel di Berna, il carcere Champ-Dollon di Ginevra, il penitenziario di Orbe, lo stabilimento di esecuzione della giustizia di Pöschwies, il penitenziario intercantonale Bostadel, l'istituto psichiatrico Rheinau, il penitenziario cantonale di Frauenfeld, l'istituto per giovani di La Clairière e varie carceri di polizia. Ha rivolto particolare attenzione all'assistenza riservata a detenuti con problemi psichici.

La delegazione, accompagnata da esperti e interpreti, ha visitato persone detenute in virtù di una decisione amministrativa. Rientrano in tale categoria le pene detentive per motivi di diritto penale, processuale penale, civile e amministrativo, nonché di diritto penale militare. La delegazione ha inoltre incontrato rappresentanti della Commissione nazionale per la prevenzione della tortura, istituita dalla Svizzera il 1° gennaio 2010 per attuare il Protocollo facoltativo alla Convenzione dell'ONU contro la tortura. L'incontro era soprattutto teso a coordinare le attività dei due organi.

Critiche e raccomandazioni attentamente considerate

Il Comitato per la prevenzione della tortura redigerà un rapporto all'attenzione del Consiglio federale sulla situazione riscontrata negli istituti e nei luoghi visitati. Il rapporto conterrà altresì raccomandazioni tese a migliorare le condizioni di detenzione. A conclusione della visita, la consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), ha affermato che le autorità federali e cantonali prendono in seria considerazione le critiche, osservazioni e raccomandazioni formulate dal Comitato per la prevenzione della tortura. Lo testimoniano le numerose misure adottate in seguito alle varie visite allo scopo di migliorare le condizioni di detenzione. La Svizzera è consapevole del fatto che la lotta alla tortura e ai maltrattamenti non è mai conclusa, sebbene i problemi nel nostro Paese siano minori rispetto a quelli riscontrati altrove. È tuttavia indispensabile essere vigili per impedire gli abusi.

Fondato sulla Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti, il Comitato per la prevenzione della tortura, con sede a Strasburgo, si compone di giuristi, medici, specialisti dell'esecuzione delle pene e altri esperti. Il Comitato, che ha il diritto di condurre colloqui con i detenuti in assenza di testimoni, organizza di propria iniziativa visite periodiche negli Stati membri della Convenzione; è stato in Svizzera nel 1991, 1996, 2001, 2003 e 2007.


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