Il Consiglio federale non vuole limitare nel tempo l’esercizio delle centrali nucleari

Berna, 02.10.2000 - Il Consiglio federale rinuncia ad una limitazione della durata di validità delle autorizzazioni di esercizio rilasciate alle centrali nucleari. Si tratta di una decisione di principio presa in vista della redazione del messaggio concernente la nuova legge sull’energia nucleare. Come previsto, i risultati della procedura di consultazione relativa alla LENu si sono rivelati assai controversi.

Lunedì 2 ottobre il Consiglio federale ha preso atto dei risultati della procedura di consultazione svolta in vista del messaggio concernente la nuova legge sull’energia nucleare (LENu), decidendo per principio di non limitare nel tempo l’esercizio delle centrali nucleari svizzere. Finché sarà garantita la sicurezza, gli impianti nucleari potranno restare in funzione. In futuro si renderanno necessarie misure di ammodernamento, al fine di garantire il livello di sicurezza attuale.

La decisione del Consiglio federale tiene conto del fatto che limitare l’esercizio delle centrali a un lasso di tempo inferiore alla durata d’esercizio attualmente ritenuta possibile dal profilo tecnico, comporterebbe notevoli perdite dal profilo economico. Una proroga della durata di esercizio delle centrali nucleari consentirebbe inoltre di risolvere parzialmente la problematica del CO2. La Svizzera sarà così in grado di rispettare meglio le condizioni fissate nel Protocollo di Kyoto. Infine, si guadagnerà tempo per promuovere maggiormente le energie alternative.

Nel quadro di una decisione preliminare risalente al giugno del 1999, il Consiglio federale aveva già deciso di rinunciare al ritrattamento degli elementi combustibili esauriti. Gli esercenti delle centrali nucleari saranno comunque in grado di rispettare i contratti di diritto privato attualmente in vigore.

Risultati della consultazione

La procedura di consultazione relativa alla LENu si è conclusa a metà giugno. Come previsto, i 118 pareri inoltrati sono risultati assai controversi:

  • Mantenere l’opzione dell’energia nucleare: questa proposta ha raccolto ampi consensi. Alcuni partecipanti alla procedura di consultazione hanno chiesto un promovimento attivo dell’energia nucleare, altri una rinuncia completa.
  • Limitazione dell’esercizio delle centrali nucleari: una minoranza ha chiesto che venga fissata una durata massima d’esercizio, compresa tra i 30 e 60 anni, mentre la maggioranza si è opposta a tale proposta. Alcuni ambienti consultati propongono di limitare l’esercizio prevedendo tuttavia la possibilità di prorogare l’autorizzazione d’esercizio con un referendum facoltativo.
  • Divieto di ritrattare gli elementi combustibili esauriti: la maggioranza si oppone ad un rifiuto categorico. Una minoranza si esprime a favore; alcune cerchie chiedono un arresto immediato dell’operazione.
  • Copertura dei costi di spegnimento e di smaltimento delle scorie radioattive, obbligo di effettuare versamenti supplementari (ossia una sorta di responsabilità solidale delle società esercenti delle centrali nucleari riguardo ai costi). La soluzione proposta raccoglie i consensi della maggioranza.
  • Smaltimento delle scorie, deposito in strati geologici profondi: la maggioranza si esprime a favore di questa proposta. Le organizzazioni ambientaliste caldeggiano invece un deposito controllato a lungo termine, con possibilità di recupero delle scorie.
  • Autorizzazione di massima con referendum facoltativo: proposta accettata dalla maggioranza.

Con ogni probabilità, al più tardi nel marzo 2001 il Consiglio federale trasmetterà alle Camere il messaggio contenente l’avamprogetto della LENu e il suo parere riguardo alle due nuove iniziative nucleari (iniziativa popolare "Corrente senza nucleare" e seconda iniziativa per una moratoria nucleare "Moratoria più").


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