Il Consiglio federale è contrario alla libera scelta della cassa pensioni

Berna, 17.03.2006 - Il Consiglio federale ha preso atto dei due rapporti concernenti l’introduzione della libera scelta della cassa pensioni. Esso ritiene che attualmente la libertà di scelta non rappresenti un’evoluzione auspicabile del 2° pilastro. È dell'opinione che una maggiore individualizzazione indebolirebbe il sistema e il rapporto tra le prestazioni e i loro costi. La Commissione federale LPP si era già pronunciata all’unanimità contro la libertà di scelta.

Le due società incaricate di redigere un rapporto, la Pittet Associés SA / J.-A. Schneider di Ginevra (contraria alla libertà di scelta) e la econcept AG / Ecofin di Zurigo (favorevole), hanno analizzato la fattibilità della libera scelta della cassa pensioni in Svizzera partendo da tre modelli:

  1. libera scelta integrale della cassa pensioni (non vi sono più legami con il datore di lavoro, l’assicurato sceglie liberamente la cassa pensioni per l’intera previdenza);
  2. libera scelta parziale della cassa pensioni nel regime sovraobbligatorio (la previdenza obbligatoria resta vincolata al datore di lavoro, mentre nella previdenza sovraobbligatoria l’assicurato può scegliere un’altra cassa pensioni);
  3. libertà di scelta parziale all’interno della cassa pensioni nel regime sovraobbligatorio (nel regime sovraobbligatorio gli assicurati possono scegliere tra differenti piani di previdenza e differenti strategie d’investimento della cassa pensioni del loro datore di lavoro)

Ritenendo che i tre modelli proposti ponevano problemi di fattibilità, econcept AG / Ecofin ha scelto di valutare un quarto modello fondato su un’assicurazione di rischio collettiva e sulla libera scelta di un piano di risparmio per la vecchiaia. Secondo gli autori, l’introduzione di questo nuovo modello permetterebbe agli assicurati di decidere quale sia per loro il livello di previdenza più interessante e di promuovere la concorrenza tra i fornitori di servizi. Se accompagnato da misure quali un livello minimo dei contributi che garantisca un capitale sufficiente e un’informazione adeguata degli assicurati, questo modello potrebbe favorire la stabilità della previdenza per la vecchiaia.

Secondo il rapporto Pittet Associés SA / J.-A Schneider, invece, i vantaggi della libertà di scelta sono piuttosto illusori e le conseguenze del trasferimento dei rischi agli assicurati potrebbero rivelarsi drammatiche. Solo il terzo modello (libertà di scelta parziale all’interno della cassa pensioni) costituisce un possibile sviluppo del sistema previdenziale svizzero, poiché permette una certa individualizzazione, ed è già in parte applicato concretamente nel quadro della 1a revisione della LPP. Le vere sfide della previdenza professionale non consistono nell’introduzione della libera scelta, che non è una delle principali questioni d’attualità nell’ambito del 2° pilastro e rappresenta un’evoluzione poco auspicabile.

Il Consiglio federale constata che dalla sua istituzione il 2° pilastro è stato oggetto di una progressiva individualizzazione. La stabilità del sistema e la sua efficienza, vale a dire il rapporto tra le prestazioni e il loro costo, si basano essenzialmente sul principio della collettività. Un’ulteriore individualizzazione indebolirebbe il sistema e provocherebbe un aumento dei costi per tutti gli attori e soprattutto per lo Stato, che potrebbe essere chiamato a colmare le perdite subite dagli assicurati. Il Consiglio federale ritiene che attualmente la libera scelta della cassa pensioni non rappresenti un’evoluzione auspicabile del 2° pilastro.

Nel settembre del 2005, la Commissione federale LPP si era pronunciata all’unanimità contro la libertà di scelta. Gli argomenti a suo sfavore  erano soprattutto la minore sicurezza e l’aumento dei costi. La Commissione LPP propone di non continuare ad analizzare questa problematica e di concentrare gli sforzi sullo studio di questioni più importanti.


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Erika Schnyder, capo del settore
Questioni giuridiche e alta vigilanza PP
dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali



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