Il Consiglio federale condanna l’impiego della violenza contro il popolo libico e dispone il blocco di eventuali averi in Svizzera di Muammar Gheddafi

Berna, 24.02.2011 - Il Consiglio federale condanna severamente l’impiego della violenza del leader libico contro la popolazione ed esprime il suo cordoglio ai familiari delle vittime. Alla luce degli ultimi sviluppi, il Consiglio federale ha deciso di bloccare con effetto immediato eventuali averi di Muammar Gheddafi e del suo entourage in Svizzera. Così facendo, intende evitare qualsiasi rischio di appropriazione indebita di beni di proprietà dello Stato libico.

Negli scorsi giorni, manifestazioni di massa, atti di violenza e condizioni da guerra civile hanno causato centinaia di morti e feriti in Libia. Il Consiglio federale, che monitora la situazione con grande attenzione e ha preso conoscenza degli ultimi sviluppi, condanna severamente la violenza impiegata dal leader libico contro la popolazione.

Il Consiglio federale è consapevole del coraggio dimostrato dalle persone che negli ultimi giorni hanno invaso le strade in Libia per insorgere contro il regime di Tripoli e rivendicare i loro diritti democratici. La Svizzera esprime il suo profondo cordoglio ai familiari delle numerose vittime provocate dalla repressione violenta delle dimostrazioni. 

Per evitare qualsiasi abuso di averi statali, il Consiglio federale ha deciso oggi di bloccare con effetto immediato eventuali averi di Muammar Gheddafi e della sua cerchia in Svizzera, e di vietare la vendita e l’alienazione di beni, segnatamente di immobili, di queste persone. Il Consiglio federale intende in tal modo adottare tutte le misure necessarie per evitare qualsiasi rischio di appropriazione indebita di averi statali libici. La relativa ordinanza entra in vigore oggi e avrà validità per tre anni. 


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