Meno rumore dovuto al traffico aereo nelle zone di riposo

Berna, 13.01.2011 - Gli spazi naturali con particolare funzione ricreativa e di riposo in futuro dovranno essere protetti meglio dai rumori generati dal traffico aereo. A questo scopo, l’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) ha delimitato quattro ”zone di silenzio nel paesaggio“. I piloti dovranno, per quanto possibile evitare tali zone o, perlomeno, sorvolarle ad alta quota.

Nel 2000, con il Piano settoriale dell'infrastruttura aeronautica (PSIA), il Consiglio federale aveva incaricato il DATEC di verificare la rete delle aree di atterraggio in montagna della  Svizzera e di esaminare in che modo si potessero realizzare delle cosiddette "zone di silenzio", esposte il meno possibile al rumore del traffico aereo. In simili zone le persone devono poter riposare senza essere disturbate da rumori molesti. Nel frattempo, un gruppo di lavoro della Confederazione diretto dall'UFAC, oltre a verificare la rete delle aree di atterraggio in montagna, ha elaborato una proposta di delimitazione di quattro zone di silenzio. Si tratta del Parco nazionale, compresa una zona di estensione a nord e ad est, la regione Adula/Greina al confine tra i Cantoni Grigioni e Ticino nonché le regioni del Binntal e del Weissmies nel Vallese.

Poiché la proposta mandata in consultazione presso gli ambienti aeronautici e le organizzazioni ambientaliste a fine 2009 è stata accolta in modo prevalentemente positivo, l'UFAC ha proceduto alla delimitazione delle quattro zone di silenzio nel paesaggio.  Allo scopo di salvaguardare la funzione ricreativa di tali zone, ai piloti di aeromobili a motore si chiede di evitarle per quanto possibile oppure di sorvolarle seguendo una traiettoria diretta e a quota possibilmente elevata. Questa condizione figurerà nella carta aeronautica della Svizzera che verrà pubblicata il marzo prossimo. Attualmente in Svizzera, per le zone inabitate, vige l'obbligo di sorvolo a una quota minima di 150 metri.


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