Il Consigliere federale Didier Burkhalter presenta il nuovo programma HIV alla Giornata mondiale dell’Aids

Berna, 01.12.2010 - In occasione della Giornata mondiale dell’Aids 2010, il Consigliere federale Didier Burkhalter ha presentato il Programma nazionale HIV e altre infezioni sessualmente trasmissibili 2011 – 2017 (PNHI), che è stato approvato dal Consiglio federale il 24 novembre 2010. I lavori svolti finora saranno portati avanti tenendo conto delle conoscenze più recenti. Per la prima volta anche le infezioni sessualmente trasmissibili (IST) verranno integrate nel programma. Il PNHI si concentra in particolare sui gruppi di persone maggiormente a rischio, su chi è già contagiato nonché sui rispettivi partner. Nei prossimi anni si mira a una trasformazione culturale, in seguito alla quale l’informazione facoltativa del partner sull’esito positivo della diagnosi diventerà scontata “per convinzione”. L’obiettivo principale consiste nel ridurre drasticamente le nuove infezioni da HIV e da altre IST e nell’evitare conseguenze tardive nocive per la salute.

L'integrazione delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST) è avvenuta per due motivi principali: il numero di nuove infezioni è in aumento e la diffusione di alcuni agenti patogeni è superiore addirittura alla media riscontrata in Europa occidentale. Inoltre le IST rappresentano un importante catalizzatore per la diffusione dell'HIV, infatti chi è affetto da un'altra IST può essere più facilmente contagiato dall'HIV, mentre chi è sieropositivo e affetto anche da una IST ha un grado di contagiosità più elevato. Numerosi Stati europei hanno già elaborato strategie di lotta combinata contro l'HIV e le IST.

In seguito all'integrazione delle IST, viene ad aggiungersi una nuova regola per quanto concerne il safer sex: in caso di prurito, secrezione o dolore nella zona dei genitali consultare sempre un medico.

Le regole del safer sex già note restano valide: usare sempre il preservativo (o il Femidom) in caso di rapporti con penetrazione, niente sperma o sangue mestruale in bocca, non ingerire sperma o sangue mestruale.

L'attuazione di questa strategia viene a costare alla Confederazione all'incirca 9 milioni di franchi l'anno, come il programma precedente. Queste risorse saranno utilizzate innanzitutto per sostenere un insieme di offerte di prevenzione rivolte a gruppi target particolarmente colpiti dall'HIV e dalle IST. In primo piano ci sono uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (MSM), migranti provenienti da Paesi con un'epidemia generalizzata (più dell'1 per cento di persone colpite), consumatori di stupefacenti per via endovenosa (IDU), sexworker e detenuti. Tale concentrazione delle misure tiene conto della raccomandazione degli esperti internazionali di intensificare gli sforzi laddove il virus HIV e le altre IST sono (più) frequenti. Un altro importante gruppo target è rappresentato dalle persone affette da HIV o da un'altra IST e i loro partner.

Le persone infettate devono essere incoraggiate a comunicare il risultato positivo del test HIV o IST ai loro partner fissi e occasionali (sessuali), con il sostegno del sistema medico e di consulenza. A tale scopo sono in fase sperimentale nuove strategie e tecnologie della comunicazione moderne. L'obiettivo è di mettere in atto una trasformazione culturale in modo tale che l'informazione facoltativa del partner diventi scontata "per convinzione".

In Svizzera vivono circa 20 000 persone a cui è stato diagnosticato l'HIV e ogni anno si scoprono tra 600 e 800 nuovi casi di persone sieropositive. Per la terapia sono disponibili efficaci farmaci antiretrovirali (ART), che devono essere assunti regolarmente per tutta la vita, i quali costano molto e possono avere effetti collaterali. Se teniamo conto di un'aspettativa di vita media pari a 40 anni e di costi annui pari a 25 000 franchi, risulta che i costi per il trattamento a vita di una persona affetta da HIV può ammontare a circa un milione di franchi (costi lifetime). Secondo le proiezioni del 2008 i costi annui dei farmaci per la terapia antiretrovirale che sono ricaduti sull'assicurazione malattie erano superiori ai 200 milioni di franchi (25 000 franchi moltiplicati per circa 8 000 pazienti). Malgrado le terapie disponibili, ogni anno sono ancora diagnosticati fino a 200 nuovi casi di Aids e tra le 30 e le 50 persone infettate ne muoiono. Una vaccinazione contro l'HIV non è attesa in tempi brevi.

Il numero di IST aumenta. In Svizzera alcuni agenti patogeni sono maggiormente diffusi rispetto alla media in Europa occidentale. Spesso queste infezioni decorrono senza sintomi, il che ne ostacola la scoperta. Se non sono trattate, le IST possono però avere gravi conseguenze: malattie croniche, cancro, sterilità, complicazioni durante la gravidanza nonché danni al feto o difetti del neonato. Le IST possono causare grandi sofferenze personali e rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica poiché la trasmissione di diversi agenti patogeni avviene con relativa facilità.

Sono stati organizzati diversi incontri durante i quali gli attori attivi nell'ambito della prevenzione dell'HIV e delle IST, suddivisi in gruppi di lavoro, hanno discusso ed elaborato le basi della strategia. Sono state inoltre effettuate diverse procedure di consultazione. Grazie a questo processo ampiamente sostenuto, si è potuto sviluppare un programma (PNHI) al quale collaborano sia le persone colpite sia gli esperti del settore.

In occasione dell'odierna Giornata mondiale dell'Aids, l'artista delle luci Johannes Gees a partire dalle ore 17.00 illuminerà gli edifici che circondano la Piazza federale con messaggi legati alla prevenzione dell'HIV e dell'IST alti 15 metri.


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Roger Staub, vice capo della Divisione malattie trasmissibili e capo della Sezione prevenzione e promozione, tel. 031 322 95 05, media@bag.admin.ch



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