Restrizioni di volo: il Consiglio federale deferisce la decisione del Tribunale UE alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee

Berna, 13.10.2010 - Il Consiglio federale ha deciso di impugnare dinanzi alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee (CdGCE) il rigetto, da parte del Tribunale europeo di prima istanza, della richiesta svizzera di annullamento delle restrizioni di volo imposte all’aeroporto di Zurigo dalla Germania. Il Collegio ribadisce così la propria convinzione che l’ordinanza emanata dalle autorità tedesche limita in maniera eccessiva le operazioni di volo da e per lo scalo zurighese, discriminando la compagnia aerea Swiss. Impugnando la decisione del Tribunale UE, il Consiglio federale sfrutta tutti i rimedi giuridici a sua disposizione nel quadro dell’accordo bilaterale sul traffico aereo tra la Svizzera e l’UE.

Sulla base dell'accordo bilaterale, il 10 giugno 2003 la Svizzera aveva impugnato dinanzi alla Commissione UE le restrizioni di volo imposte dalla Germania all'aeroporto di Zurigo. Il 5 dicembre dello stesso anno la Commissione aveva respinto il ricorso.

Non condividendo le conclusioni della Commissione UE, il Consiglio federale, ha presentato ricorso contro questa decisione. Dopo che, in data 9 settembre 2010, il Tribunale europeo di prima istanza ha respinto la richiesta di annullamento presentata dalla Svizzera, il Consiglio federale ha deciso di deferire la decisione alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee (CdGCE). In tal modo il Collegio sfrutta tutti i rimedi giuridici che gli derivano da dall'accordo bilaterale sul traffico aereo.  

Il Consiglio federale esprime il suo disaccordo non solo in merito alla valutazione del Tribunale europeo circa le conseguenze effettive delle restrizioni di volo, ma anche circa la valutazione delle basi giuridiche. Deferendo la decisione alla CdGCE, da un lato la Svizzera punta il dito sulla sproporzionalità delle misure imposte dalla Germania e sulla discriminazione delle Swiss International Air Lines chiedendo, dall'altro, che vengano rispettati i diritti che le spettano in virtù dell'accordo bilaterale sul traffico aereo.  

Le restrizioni di volo sono considerate discriminanti per la compagnia Swiss poiché, in qualità di utente principale che fa capo allo scalo di Zurigo, per l'accesso allo spazio aereo UE, essa risulta molto più svantaggiata rispetto ai suoi concorrenti subendo, indirettamente, una discriminazione.


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Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni
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