Un divieto del velo islamico nella scuola pubblica sarebbe una violazione del principio dell’uguaglianza

Berna, 25.08.2010 - La Commissione federale contro il razzismo (CFR) è contraria al divieto del velo islamico ventilato dal Canton San Gallo, in quanto costituirebbe una misura diretta contro un’unica religione e violerebbe pertanto il principio dell’uguaglianza giuridica, segnatamente per quanto riguarda la pratica religiosa.

Secondo la CFR, vietare alle allieve di indossare il velo islamico a scuola, come raccomandato in una circolare dal consiglio scolastico del Canton San Gallo, costituirebbe un atto inammissibile, poiché dettato principalmente da motivi partitici e diretto contro la minoranza musulmana.

Il fatto di indossare o meno il velo islamico rientra nella sfera della libertà religiosa, tutelata nel nostro Paese a condizione che non venga violato nessun diritto fondamentale sovraordinato. Per la CFR, imporre alle insegnanti una restrizione nell’espressione delle proprie convinzioni religiose durante l’esercizio della funzione pubblica, come deciso dal Tribunale federale nel 1997, è ammissibile. Non lo è invece vietare in generale l’uso del velo islamico alle allieve e alle lavoratrici. Una misura simile non soltanto sarebbe un attacco a un comandamento religioso vincolante per le donne interessate, ma violerebbe pure il principio della parità di trattamento, poiché non si applicherebbe per analogia ad altre comunità religiose.

Appellarsi all’intenzione di agevolare l’integrazione è un pretesto, poiché la regolamentazione proposta di fatto la ostacola. Secondo la CFR, una pretesa simile creerebbe più problemi di quanti non possa risolverne. Lavorare in modo costruttivo all’integrazione non significa cancellare le peculiarità che ci distinguono l’uno dall’altro. Con la sua proposta, il consiglio scolastico di San Gallo mira però proprio a questo, poiché considera il velo islamico soltanto un «simbolo d’identificazione culturale» da eliminare. C’è il rischio, inoltre, che la regolamentazione ventilata possa diventare un esempio per tutta la Svizzera, e proprio per questo non deve fare scuola. Le tematiche legate alla parità di trattamento e alla libertà religiosa dovrebbero essere affrontate con lungimiranza e dando prova di comune buon senso.


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Georg Kreis, presidente CFR, tel. 061 281 23 25 o 061 317 97 67, e-mail: georg.kreis@unibas.ch
Sabine Simkhovitch-Dreyfus, vicepresidente CFR, tel. 078 707 27 67, e-mail: ssd@cabmayor.ch
Gülcan Akkaya, vicepresidente CFR, tel. 076 423 36 69, e-mail:
guelcan.akkaya@hslu.ch



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