La regolamentazione prevista dall’iniziativa per l’espulsione favorisce il trattamento discriminatorio secondo l’origine e viola il diritto internazionale

Berna, 20.05.2010 - La Commissione federale contro il razzismo CFR ritiene che, se l’iniziativa per l’espulsione venisse accettata, il rischio di un trattamento discriminatorio per motivi razziali aumenterebbe. Ricorda il principio imperativo di non respingimento, che vieta l’espulsione verso Paesi in cui è praticata la tortura. In un intervento così massiccio nella sfera dei diritti fondamentali e dei diritti umani la proporzionalità non è garantita. La CFR respinge sia l’iniziativa che il controprogetto ritenendoli inutili in quanto l’attuale legislazione offre già mezzi sufficienti per espellere persone criminali di nazionalità straniera.

La Commissione federale contro il razzismo CFR si è occupata dell’iniziativa per l’espulsione e del controprogetto nella sua riunione di clausura annuale. Avverte che l’applicazione delle misure proposte farebbe aumentare il rischio di trattamenti discriminatori per motivi razziali. L’espulsione si applicherebbe infatti solo a persone provenienti da Paesi terzi, ossia, sarebbero colpiti soprattutto quei gruppi d’immigrati considerati spesso dalla popolazione in base a pregiudizi, ritenuti indesiderati e discriminati a causa del colore della pelle, dell’appartenenza religiosa o dell’origine etnica. Con l’accettazione dell’iniziativa per l’espulsione s’introdurrebbe in un altro settore del diritto la distinzione tra cittadini extraeuropei e cittadini appartenenti ai Paesi dell’UE/AELS.

La CFR sottolinea che l’iniziativa viola il principio del non respingimento sancito dal diritto internazionale imperativo. In base a questo principio nessuno può essere espulso verso uno Stato in cui è minacciato di torture o altri trattamenti e punizioni disumani. L’iniziativa non prevede eccezioni e l’espulsione dovrebbe essere effettuata comunque, ciò che è inammissibile per il diritto internazionale.

Far valere lo Stato di diritto è essenziale, ma ciò non deve avvenire a scapito dei diritti fondamentali e dei diritti umani e non deve pregiudicare i diritti procedurali. La CFR riconosce che il controprogetto è più conforme al diritto internazionale e rispetta meglio la proporzionalità di una severa pratica di espulsione. Tuttavia, già oggi il sistema esecutivo offre mezzi sufficienti per espellere, in casi motivati, persone straniere criminali. L’iniziativa e il controprogetto sono perciò inutili e da respingere.


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Gülcan Akkaya, vicepresidente della CFR, tel: 076 423 36 69, e-mail: guelcan.akkaya@hslu.ch (tedesco e inglese)
Sabine Simkhovitch-Dreyfus, vicepresidente della CFR, tel: 078 707 27 67,
e-mail: sabine.simkhovitch-dreyfus@cabmayor.ch (francese, tedesco e inglese)


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