Nuovo studio sui campi elettromagnetici delle lampade a risparmio energetico

Berna, 30.03.2010 - Grazie a un nuovo metodo di misura, per la prima volta è possibile determinare con precisione i campi elettromagnetici prodotti dalle lampade a risparmio energetico e i flussi di corrente elettrica indotti da tali campi nel corpo umano. Questo nuovo metodo di misura è stato utilizzato nell'ambito di uno studio commissionato dall'Ufficio federale della sanità pubblica e dall'Ufficio federale dell'energia. Per tutte le lampade a risparmio energetico esaminate, i valori rilevati a una distanza di 30 centimetri sono ampiamente al di sotto dei valori limite raccomandati a livello internazionale. A titolo precauzionale, gli Uffici federali consigliano di mantenere una distanza minima di 30 centimetri dalle lampade a risparmio energetico, in particolare se queste ultime restano a lungo accese, come nel caso delle lampade da scrivania.

Lo studio, presentato oggi a Berna, è stato condotto dalla "It'Is Foundation" (Foundation for Research on Information Technologies in Society) di Zurigo. Con un nuovo metodo di misura, basato su un manichino e una simulazione al computer (cfr. scheda informativa) è stata effettuata una stima delle correnti elettriche indotte nel corpo umano dai campi elettromagnetici delle lampade a risparmio energetico. I valori così determinati possono essere confrontati direttamente con i valori limite raccomandati dalla International Commission for Nonionizing Radiation Protection (ICNIRP) e riconosciuti a livello internazionale. I valori limite valgono per la stimolazione immediata di muscoli e nervi. Per tutte le lampade a risparmio energetico esaminate nello studio, i valori rilevati a una distanza di 30 centimetri sono ampiamente al di sotto dei valori limite fissati dall'ICNIRP: i valori di tutte le lampade sono inferiori al 10% del valore limite. Se tuttavia la distanza diminuisce, i valori crescono rapidamente.

Nello studio sono anche stati esaminati i campi elettromagnetici prodotti dalle lampade LED e dalle classiche lampade ad incandescenza. Rispetto alle lampade a risparmio energetico, questi tipi di lampade producono generalmente solo campi elettromagnetici molto deboli.

Sulla base dei risultati dello studio, si può partire dal presupposto che i campi elettromagnetici delle lampade a risparmio energetico non abbiano effetti negativi sulla salute, se si rispetta una distanza minima di 30 centimetri. A titolo precauzionale, e poiché  gli effetti a lungo termine non sono stati ancora sufficientemente studiati, gli Uffici federali consigliano di mantenere una distanza minima di 30 centimetri dalle lampade a risparmio energetico, in particolare se queste ultime restano a lungo accese, come nel caso delle lampade da scrivania o delle lampade da comodino per la lettura.

Le lampade ad incandescenza classiche scompariranno dal mercato entro agosto 2012

Nel marzo 2008, il Consiglio federale aveva varato una serie di norme sul consumo energetico delle lampade domestiche, che sono entrate in vigore il 1° gennaio 2009. Da tale data possono essere vendute in Svizzera solamente lampade che corrispondono almeno alla categoria di efficienza energetica E.

A fine giugno 2009 (cfr. comunicato stampa DATEC del 24.06.2009), il Consiglio federale ha adeguato queste norme alle disposizioni decise dal Parlamento Ue nel marzo 2009. L'adeguamento entra in vigore a decorrere dal 1° settembre 2010. Come nell'Ue, è previsto un inasprimento progressivo dei requisiti di efficienza, che porterà alla completa scomparsa dal mercato delle lampade ad incandescenza entro agosto 2012. A parte le lampade opache che dovranno appartenere alla classe di efficienza A. a partire da allora tutte le lampade trasparenti dovranno corrispondere almeno alla classe di efficienza C.

Alternative alle lampade ad incandescenza

Esistono diverse alternative alle comuni lampade ad incandescenza, nelle quali oltre il 95% dell'energia elettrica si disperde sotto forma di calore: le lampade a risparmio energetico (prevalentemente della classe di efficienza A) consumano circa l'80% in meno di corrente delle lampade ad incandescenza convenzionali; le lampade alogene (classi di efficienza da B a D) consentono un risparmio di energia del 30-50% rispetto alle lampade ad incandescenza classiche. Sul mercato si stanno affermando sempre più le lampade LED, la cui efficienza è sempre più vicina a quella delle lampade a risparmio energetico.

Il graduale divieto di vendita e delle lampade ad incandescenza, deciso dall'Ue e dal Governo svizzero, consentirà alla Svizzera di risparmiare molta energia elettrica e denaro: il 15% del consumo di elettricità è attualmente dovuto all'illuminazione. Si tratta di circa 8 miliardi di kWh all'anno, con un costo di 1,2 miliardi di franchi. E le nuove norme porteranno ad un rapido sviluppo di nuove e migliori generazioni di lampade e all'eliminazione degli inconvenienti tecnici, come quelli rilevati da questo studio per distanze inferiori a 30 centimetri.


Indirizzo cui rivolgere domande

Ufficio federale dell'energia, Marianne Zünd, portavoce UFE, tel. 031 322 56 75 / 079 763 86 11
Ufficio federale della sanità pubblica, Mirjana Moser, responsabile suppl. Divisione Radioprotezione, tel. 031 322 95 05 oppure media@bag.admin.ch
It’Is Foundation, Prof. Niels Kuster, tel. 044 245 96 90, nk@itis.ethz.ch



Pubblicato da

Ufficio federale dell'energia
http://www.bfe.admin.ch

Ufficio federale della sanità pubblica
http://www.bag.admin.ch

https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-32450.html