Maggiore effetto incitativo delle tasse d’atterraggio commisurate alle emissioni

Berna, 30.03.2010 - A partire dal 1º aprile 2010 in Svizzera verrà applicato un modello di tasse d’atterraggio commisurate alle emissioni degli aeromobili armonizzato a livello europeo. Esso rafforzerà l’effetto incitativo di tali tasse e ne determinerà l’ammontare principalmente sulla base della quantità assoluta delle emissioni di ossidi d’azoto.

Nel 1997 la Svizzera è stato il primo Paese al mondo, insieme alla Svezia, a introdurre tasse d'atterraggio commisurate alle emissioni. Con esse, l'Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC) intendeva promuovere e accelerare l'impiego della migliore tecnologia esistente attraverso incentivi finanziari. Tale obiettivo è stato raggiunto: oggi i motori degli aeromobili bruciano il cherosene praticamente senza produrre residui. Inoltre, l'aumentata efficienza ha permesso di diminuire le emissioni di CO2 per posto a sedere. Ogni medaglia ha però il suo rovescio: grazie al miglioramento del processo di combustione, i motori raggiungono temperature elevate alle quali vengono generate emissioni di ossidi d'azoto che l'UFAC considera ancora troppo elevate. Gli esperti della Conferenza europea dell'aviazione civile (CEAC), su iniziativa dell'UFAC, già in passato avevano elaborato un modello di tasse volto a ridurre le emissioni di ossidi d'azoto a livello europeo. Nel giugno 2009, l'UFAC ha messo in vigore una direttiva dal titolo «Aircraft Emissions Charges in Switzerland» che si basa sul modello di tasse della CEAC estendendolo ai piccoli velivoli e agli elicotteri.

Il nuovo modello di tasse, che entrerà in vigore dal 1° aprile 2010 negli aeroporti di Zurigo, Berna e Lugano e dal 1° maggio 2010 nell'aeroporto di Ginevra, si fonda sulla suddetta direttiva. Per la sua entrata in vigore nell'aeroporto di Basilea-Mulhouse sono competenti le autorità aeronautiche francesi. Tale modello tiene conto innanzitutto delle emissioni di ossidi d'azoto generate in un ciclo di decollo e atterraggio e attribuisce un valore di emissione a ogni aeromobile e a ogni motore. Tanto più elevate sono le emissioni dell'aeromobile, tanto maggiore è la quota di tasse d'atterraggio commisurate alle emissioni. Nel caso di un Airbus 320, tale quota può variare considerevolmente a seconda che il motore di cui è dotato l'aeromobile sia di vecchia o di nuova generazione.

Per rispettare le convenzioni internazionali, le nuove aliquote sono state stabilite in modo che il cambiamento del modello non comporti un aumento complessivo delle entrate degli aeroporti. Tuttavia, il nuovo modello ha accresciuto la pressione sull'industria aeronautica incoraggiandola a sviluppare motori a basse emissioni non solo di CO2, ma anche di ossidi d'azoto. Oltre alla Svizzera e alla Svezia, anche la Gran Bretagna e la Germania hanno introdotto tasse d'atterraggio commisurate alle emissioni che si basano sul modello CEAC.


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Ufficio federale dell'aviazione civile
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