Il Consiglio federale intende rafforzare l’integrazione

Berna, 05.03.2010 - Il Consiglio federale ha esaminato in un’ottica globale la politica d’integrazione attuata sinora dalla Confederazione e ha approvato un rapporto sul suo ulteriore sviluppo. L’attuale politica d’integrazione va rafforzata in diversi settori. Resta centrale il principio secondo cui l’integrazione, oltre a essere promossa, va anche pretesa. L’idea dell’integrazione come compito pluridisciplinare vincolante delle strutture di regolamentazione competenti va maggiormente radicata. Occorre inoltre rafforzare la promozione specifica dell’integrazione.

In seguito agli incarichi parlamentari delle mozioni Schiesser (06.3445) e del Gruppo socialista (06.3765) il Consiglio federale ha analizzato in un'ottica globale lo sviluppo della politica integrativa, fondandosi su ampie consultazioni, in particolare anche con i Cantoni e i comuni.

Incentivare ed esigere
La politica integrativa poggia sul senso di responsabilità degli stranieri. Nelle decisioni in materia di diritto degli stranieri si tiene conto del rispetto della Costituzione federale e dell'ordinamento giuridico, della volontà di acquisire una formazione e di svolgere un'attività lavorativa come pure dell'apprendimento di una lingua nazionale. Occorre comunicare più chiaramente agli interessati le esigenze in materia d'integrazione. Se necessario vanno conclusi accordi d'integrazione o formulate raccomandazioni mirate.

Nei Cantoni e nelle città esiste già ora una vasta gamma di misure volte a incentivare l'integrazione che si sono dimostrate fondamentalmente valide. Tuttavia non adempiono ancora tutte le esigenze quantitative e qualitative e occorre pertanto migliorarle in modo mirato.

La Confederazione appoggia i programmi cantonali d'integrazione
Il rapporto propone che in futuro la Confederazione svolga un ruolo strategico attivo nella promozione dell'integrazione, fornendo un contributo ai programmi cantonali d'integrazione. La Confederazione deve aumentare il proprio contributo di 15-20 milioni l'anno e vincolarlo a un obbligo di cofinanziamento dei Cantoni. Occorre inoltre stabilire obiettivi vincolanti (informazione ai nuovi arrivati e consulenza, formazione e lavoro) e garantire la qualità grazie allo sviluppo di strumenti adeguati.

Informazione destinata ai nuovi arrivati
L'esame ha rivelato che parte degli stranieri in Svizzera non sono informati in modo sufficiente sui loro diritti e doveri oppure che le informazioni non li raggiungono. Il rapporto propone pertanto una misura generale che consiste nell'invitare a un colloquio personale ogni nuovo arrivato, a prescindere dalle sue origini. Durante il colloquio la persona interessata è informata, da un lato, sulle possibilità e opportunità che offre la Svizzera e, dall'altro, sulle aspettative nei loro confronti e sui loro doveri.

Sancire meglio l'integrazione nella legge
Il rapporto propone di sancire meglio l'integrazione nella legge. Tuttavia il Consiglio federale non ha ancora deciso se completare le disposizioni sull'integrazione nelle leggi già esistenti o se riunirle in una legge quadro sull'integrazione.


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Mario Gattiker, Ufficio federale della migrazione, tel. +41 31 322 95 96



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