Esportazione di materiale bellico nel 2009

Berna, 10.02.2010 - Nel 2009 la Svizzera ha esportato materiale bellico in 74 Paesi per un totale di 727,7 milioni di franchi (2008: 722), un importo che corrisponde a un aumento dello 0,8% rispetto all’anno precedente e allo 0,39% delle esportazioni complessive di merci dell’economia svizzera nel 2009 (2008: 0,33%).

In controtendenza rispetto al dato complessivo relativo alle esportazioni, che nel 2009 ha registrato un calo del 13,5% rispetto al 2008*, l’esportazione di materiale bellico ha riportato una crescita di 5,7 milioni di franchi, raggiungendo così i 727,7 milioni.

Negli ultimi anni l’industria svizzera degli armamenti ha potuto concludere diversi affari importanti per la fornitura di materiale bellico all’estero, la cui attuazione è ancora in corso. Trattandosi di operazioni a lunga scadenza, gli eventuali effetti della crisi economica si manifesteranno solo tra qualche anno.

Nel periodo di riferimento le maggiori consegne sono state la fornitura parziale di 8 sistemi per la difesa contraerea e relative munizioni all'Arabia Saudita per un valore di circa 132 milioni di franchi e la fornitura complessiva di 175 automezzi corazzati a Germania, Danimarca, Brasile, Spagna e Belgio, per un valore di circa 215 milioni di franchi. Sono stati inoltre esportati in Gran Bretagna diversi tipi di munizioni e loro componenti, granate a mano e polvere da sparo per un valore di circa 65 milioni di franchi.

Per quanto riguarda le esportazioni verso l’Arabia Saudita occorre ricordare che queste erano state approvate già nel 2006. Oggi è invece in vigore la modifica della prassi decisa dal Consiglio federale nella primavera del 2009 nei confronti di Egitto, Pakistan e Arabia Saudita. Sulla base di questa decisione non vengono al momento concesse nuove autorizzazioni per l’esportazione di materiale bellico verso questi tre Paesi. L’esportazione di munizioni e pezzi di ricambio già approvata in precedenza resta invece ammessa.

Circa il 69% (2008: 68%) del materiale bellico esportato era destinato ai 25 paesi dell’allegato 2 dell’ordinanza concernente il materiale bellico (OMB) che partecipano ai quattro regimi internazionali di controllo delle esportazioni per i prodotti strategicamente sensibili (gruppo dei Paesi fornitori di prodotti nucleari, gruppo d’Australia, regime di controllo della tecnologia dei razzi, accordo di Wassenaar)**.

Suddivise per continenti, le esportazioni verso l’Europa rappresentano il 64% del totale (2008: 69%), quelle verso l’America il 10% (6%), verso l’Asia il 25% (24%), verso l’Africa lo 0,7% (0,2%) e verso l’Australia lo 0,3% (0,8%).

I 5 maggiori importatori sono stati la Germania, con forniture per un valore di 138 milioni di franchi, l’Arabia Saudita (132 milioni di franchi), la Danimarca (77 milioni di franchi), la Gran Bretagna (69 milioni di franchi) e il Belgio (circa 60 milioni di franchi).

Se suddivise secondo le categorie di materiale bellico riportate nell’allegato 1 OMB, le esportazioni hanno riguardato veicoli corazzati o loro componenti (cat. KM 6) in misura pari al 33%, munizioni e loro componenti per armi di ogni calibro (cat. KM 3) per il 24%, granate a mano e missili teleguidati (cat. KM4), dispositivi per la regolazione del fuoco (cat. KM 5) per il 7% e aeromobili militari e loro componenti (cat. KM 10) per un valore del 5%. La percentuale relativamente alta del 13% per le armi di ogni calibro della categoria KM 2 è riconducibile all’inclusione in questa categoria dei cannoni per la difesa antiaerea. Il restante 7% è dato da altre sette categorie di materiale bellico, in particolare dalle categorie KM1, KM7, KM8 e KM16.

Nell’anno in questione sono state inoltrate alla SECO 2’504 domande di esportazione (2008: 2’634). Di queste ne sono state accolte 2'493, per un valore pari a 2,7 miliardi di franchi, mentre 11 domande (2008: 21) destinate a 7 Paesi diversi (2008: 10) sono state respinte; il loro valore complessivo era di 6,3 milioni di franchi (2008: 1,5). Si tratta, nello specifico, di tre Paesi asiatici e due africani, nonché di un Paese dell’Europa dell’Est e di uno del Medio Oriente. Le domande respinte riguardavano principalmente armi da fuoco portatili e altre armi di ogni calibro, con relativi componenti e accessori (cat. KM 1 e 2), munizioni e loro componenti (cat. KM 3), nonché dispositivi per la regolazione del fuoco (cat. KM 5).

Nell’anno in questione gli esportatori hanno presentato 27 (2008: 26) domande di parere preliminare per sapere se, almeno in linea di principio, fosse possibile ottenere un'autorizzazione d'esportazione a favore di un cliente in un determinato Paese. 9 (14) di esse, riguardanti 8 (11) Paesi, hanno ottenuto una risposta negativa. Nello specifico, si tratta di tre Paesi dell’Europa dell’Est, due Paesi del Medio Oriente, un Paese asiatico, un Paese del Sudamerica e uno dell’America centrale.

La differenza tra il valore delle esportazioni effettive e il valore delle domande di esportazione autorizzate è dovuta al fatto che alcuni beni vengono esportati soltanto nell’anno successivo. Inoltre alcune autorizzazioni non vengono utilizzate per assenza della necessaria copertura finanziaria o perché, per altre ragioni, il cliente sospende o annulla l’ordine.

Con il suo rapporto annuale sul controllo all’esportazione di armi di piccolo calibro, la Svizzera contribuisce a consolidare i tentativi a livello internazionale di conferire maggiore trasparenza al settore. Nell’ultimo anno è stata autorizzata l'esportazione di 26’296 (2008:11 333) armi di piccolo calibro e di armi leggere. I principali acquirenti esteri sono aziende e industrie attive nel commercio di armi, e servizi di polizia. Nell’anno in questione sono state rilasciate 26 (2008: 110) autorizzazioni per il transito attraverso la Svizzera di armi di piccolo calibro e di armi leggere, nonché delle relative componenti e accessori. Inoltre è stata accolta una domanda (2008: 2) per il commercio di materiale bellico all’estero. A differenza del 2008 non è stata accolta alcuna domanda di intermediazione (2008: 1).

L’istituto indipendente ginevrino «Graduate Institute of International and Development Studies» (studi internazionali sulle questioni legate allo sviluppo) analizza ogni anno il grado di trasparenza dei Paesi nelle esportazioni di armi leggere e di piccolo calibro. Nel 2009, la Svizzera figurava al primo posto.

* Commercio estero totale, inclusi quindi metalli preziosi, pietre preziose e semipreziose, oggetti d'arte e antichità.

** Argentina, Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Giappone, Lussemburgo, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Ungheria, USA.


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