Piano d’azione per uno sviluppo sostenibile: Richiesto un maggiore impegno della Svizzera verso la sostenibilità

Berna, 14.04.1997 - Il Consiglio federale intende integrare la questione dello sviluppo sostenibile in tutti i settori politici. Tale è l’obiettivo di una strategia da esso approvata e denominata „Sviluppo sostenibile in Svizzera". In detta strategia vengono sollecitati numerosi campi d’attività molto diversi tra loro quali l’impegno sul piano internazionale, l’energia, l’economia, il comportamento dei consumatori, la politica di sicurezza, la riforma fiscale in favore dell’ambiente, le spese della Confederazione nonché l’attuazione e il controllo dei risultati. Contemporaneamente all’approvazione della strategia, il Consiglio federale ha anche preso conoscenza di un rapporto del Comitato interdipartimentale di Rio (CIRio) in merito allo stato di realizzazione della sostenibilità in Svizzera.

Nel giugno del 1992 ha avuto luogo a Rio la Conferenza dell’ONU sull’ambiente e lo sviluppo (UNCED). È proprio in tale occasione che 181 Stati, fra cui anche la Svizzera, hanno ratificato l’Agenda 21. L’Agenda 21 è un programma globale per il XXI secolo che ha l’obiettivo di sfruttare le sinergie fra i settori economia, società e ambiente e di promuovere lo sviluppo sostenibile in tutti gli ambiti a livello mondiale. 

Nel suo rapporto del 18 marzo 1996 sul programma di legislatura 1995-1999, il Consiglio federale ha annunciato che intende tenere conto delle esigenze di uno sviluppo sostenibile in tutti i settori politici. Numerose decisioni e progetti del Consiglio federale contribuiscono pertanto già all’attuazione dei principi contenuti nell’Agenda 21 e alla concretizzazione di uno sviluppo sostenibile. 

Mediante il Rapporto del Consiglio federale sulle relazioni Nord-Sud della Svizzera negli anni Novanta (Linee direttrici Nord-Sud), le attività della Svizzera sul piano internazionale vengono coerentemente orientate verso i principi dello sviluppo sostenibile. Nel settore dell’energia, il programma „Energia 2000", la nuova legge sull’energia e il messaggio sulla riduzione delle emissioni di CO2 varato lo scorso 17 marzo 1997 indicano la direzione da seguire. Nel settore dei trasporti, la riforma delle ferrovie, il finanziamento di grandi progetti relativi ai trasporti pubblici e la messa in atto dell’articolo sulla protezione delle Alpi contribuiscono in modo importante al raggiungimento di uno sviluppo sostenibile. Con la riforma agraria e la possibilità di indennizzare prestazioni ecologiche particolari, come ad esempio la produzione integrata e l’agricoltura biologica, viene compiuto un primo importante passo verso la sostenibilità nel settore agricolo. I nuovi strumenti, quali le tasse d’incentivazione sui composti organici volatili e sull’olio da riscaldamento „extra leggero", gli accordi conclusi e i sistemi di gestione ambientale favoriscono l’integrazione fra economia e ambiente e pertanto anche lo sviluppo sostenibile. 

Mediante la strategia „Lo sviluppo sostenibile in Svizzera", il Consiglio federale intende fornire un contributo ulteriore all’attuazione dei principi dell’Agenda 21 nel nostro Paese. La strategia prevede fra l’altro i punti seguenti: 

  • Entro il 2001 la Confederazione deve prendere in esame le possibilità di una riforma fiscale in favore dell’ambiente che, per il tramite di una politica finanziaria e fiscale mirata, favorisca l’occupazione e il raggiungimento degli obiettivi stabiliti in campo energetico e ambientale. 
  • La Confederazione, mediante opportune condizioni quadro, deve far sì che l’economia tenga maggiormente conto dei costi esterni in ambito sociale ed ecologico. In particolare, entro la fine del 1998 dev’essere appurato se, con l’ausilio di direttive in materia d’acquisto, nel nostro Paese si possano favorire determinati prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente. Entro la fine del 1997 occorre verificare se i programmi a sostegno dell’economia e della congiuntura debbano essere ampliati includendovi delle possibilità di promuovere tecnologie, prodotti e servizi sostenibili. 
  • Per il tramite di una migliore informazione sui prodotti sia sul piano nazionale che internazionale, la Svizzera deve riuscire a stimolare nei consumatori un comportamento orientato verso lo sviluppo sostenibile (in particolare verso la compatibilità ambientale e sociale). Ciò significa ad esempio che entro la fine del 1998 dev’essere chiarito se i marchi privati, che contribuiscono a uno sviluppo sostenibile, debbano essere riconosciuti e favoriti. 
  • Entro la fine del 1999 occorre che le correlazioni fra politica di sicurezza e sviluppo sostenibile siano analizzate, vengano sfruttate le sinergie e ne siano tratte le debite conclusioni in materia di politica economica, sociale, ambientale e di sicurezza. 
  • Nel settore dell’energia, la Confederazione intende portare avanti e rafforzare ben oltre l’anno 2000 le misure già introdotte o previste (Energia 2000, nuove leggi sull’energia e sul CO2).
  • La Confederazione deve sfruttare l’effetto incentivante delle sue spese in favore del promovimento dello sviluppo sostenibile. Nel settore dei trasporti, dovrà essere ulteriormente sviluppato il programma di finanziamento che prevede un maggiore equilibrio tra il traffico su strada e quello su ferrovia e una migliore internalizzazione dei costi esterni. La riforma agraria deve essere portata avanti e concretizzata in modo coerente. 

Il rapporto del CIRio sottoposto al Consiglio federale riferisce sullo stato di realizzazione dello sviluppo sostenibile in Svizzera. Il rapporto mostra che già oggi numerose decisioni e progetti contribuiscono a uno sviluppo sostenibile in diversi settori politici. 

Il Consiglio federale spera che la strategia e il rapporto del CIRio forniscano l’occasione per un ampio dibattito parlamentare sullo sviluppo sostenibile. La strategia e il rapporto forniscono un quadro dell’integrazione dello sviluppo sostenibile nella politica svizzera e saranno presentati in occasione della sessione straordinaria dell’Assemblea generale dell’ONU sullo stato dell’attuazione dei principi dell’Agenda 21 (UNGASS), che si terrà dal 23 al 27 giugno 1997 a New York. 

Sviluppo sostenibile

„Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che riesce a soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza ridurre per le generazioni future le possibilità di far fronte ai propri bisogni" (Commissione Brundtland, 1987). 

Piano d’azione

Il 28 febbraio 1996 il Consiglio federale ha preso conoscenza del rapporto „Lo sviluppo sostenibile in Svizzera" del Comitato interdipartimentale di Rio (CIRio). Il rapporto sottopostogli attualmente rappresenta una versione aggiornata del rapporto del ‘96.
Sempre il 28 febbraio 1996, il Consiglio federale ha incaricato il CIRio di elaborare un piano d’azione per lo sviluppo sostenibile in Svizzera. Tale mandato è stato affidato a un pool di 7 personalità. Il „Conseil du développement durable", sotto la direzione di Ernst Basler, ha presentato lo scorso gennaio ‘97 il rapporto „Sviluppo sostenibile - Piano d’azione per la Svizzera". Sulla base di tale rapporto il CIRio ha in seguito elaborato la strategia „Sviluppo sostenibile in Svizzera".

CIRio

Il 1° marzo 1993 il Consiglio federale ha conferito al CIRio, un comitato interdipartimentale a livello direzionale, la responsabilità per quanto riguarda l’orientamento e il coordinamento di tutti i lavori successivi alla Conferenza dell’ONU sull’ambiente e lo sviluppo, e pertanto anche dello sviluppo sostenibile. In tale comitato sono rappresentati 20 diversi Uffici federali. La presidenza viene di volta in volta assunta, a un ritmo annuale, dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), dall’Ufficio federale dell'economia esterna (UFEE), nonché dall’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP). Dopo il 1994, il 1997 è nuovamente l’anno di presidenza di Philippe Roch, direttore dell’UFAFP.


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Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni
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