L’affissione dei manifesti «Contro l’edificazione di minareti» può mettere in pericolo la tranquillità pubblica

Berna, 07.10.2009 - Nel suo parere all’attenzione delle città, la Commissione federale contro il razzismo CFR giunge alla conclusione che i manifesti dei promotori dell’iniziativa «Contro l’edificazione di minareti» veicolano un’immagine minacciosa dell’Islam, offendendo la popolazione musulmana che vive pacificamente in Svizzera. In tal modo possono essere messe in pericolo la coesione sociale e la tranquillità pubblica. La CFR ritiene necessario ponderare accuratamente gli interessi tra libertà d’opinione, divieto di discriminazione e protezione della società svizzera da una campagna che fomenta l’odio.

Diverse città hanno chiesto alla CFR una valutazione dei manifesti del comitato d’iniziativa «Contro l’edificazione di minareti» e di altri gruppi che possa servire come base per gli esecutivi cittadini chiamati a decidere se vietare o meno l’affissione di questi manifesti sul suolo pubblico.Nella sua analisi, la CFR giunge alla conclusione che i manifesti alimentano i pregiudizi e rappresentano globalmente l’Islam in modo negativo, come fosse una minaccia. Secondo la CFR, i manifesti suggeriscono l’idea che la minoranza musulmana locale costituisca un pericolo e vada perciò temuta. Il messaggio trasmesso lascia intendere che questa minoranza vuole dominare la popolazione svizzera, sottomette le donne e non rispetta i diritti fondamentali. Questa rappresentazione equivale a un’offesa e a una diffamazione della popolazione musulmana che vive pacificamente in Svizzera e pregiudica l’integrazione sociale e la tranquillità pubblica. Vi sono dei limiti alla libertà d’opinione che occorre rispettare se si vuole proteggere una minoranza dalla discriminazione e tutelare la società svizzera da una campagna che fomenta l’odio.Vietando l’affissione di questi manifesti sul suolo pubblico, gli esecutivi cittadini ottemperano all’obbligo di non discriminare previsto dall’articolo 8 capoverso 2 della Costituzione federale e all’obbligo di prevenzione sancito dall’articolo 2 della Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale. Il divieto risponde inoltre alle critiche formulate dagli organi internazionali per i diritti umani dell’ONU e del Consiglio d’Europa, che mettono in guardia dall’aumento degli atteggiamenti razzisti e xenofobi nei confronti di stranieri, musulmani e altre minoranze durante le campagne per le votazioni ed esortano la Svizzera a intervenire.


Indirizzo cui rivolgere domande

Il parere della CFR è pubblicato sul sito Internet www.ekr.admin.ch.

Per ulteriori informazioni: Doris Angst, direttrice della CFR, tel. 031 324 12 83, doris.angst@gs-edi.admin.ch.


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